21 luglio 2017 11:45

Sono la mamma di Alessandro e Carlo, gemelli che a settembre andranno alla scuola dell’infanzia in classi differenti. Io li avrei voluti nella stessa classe, tu che ne pensi? –Stella

La vita da gemello non dev’essere semplice. Prova a immaginare se tu, Stella, fossi cresciuta con una sorella gemella, diciamo Luna, di aspetto identico a te. Fin dal primo giorno avete condiviso tutto: la nascita, l’allattamento, le visite dal pediatra. All’annuncio che Luna ha fatto i primi passi la gente ha chiesto: “E Stella no?”. Bastava che Luna facesse un capriccio per convincere tutti che tu eri la più tranquilla. Molti facevano fatica a capire chi di voi era Luna e chi Stella, e per un bel po’ di anni ti sei trovata a rispondere alla domanda: “E tu chi sei?”.

Tra voi due c’era sempre la più e la meno qualcosa: tu non eri semplicemente riccia, eri più riccia di Luna. E Luna non era alta, era più alta di Stella. Avete sempre fatto tutto insieme: passeggino, primi passi, primo giorno di scuola, feste di compleanno. Volenti o nolenti, avete vissuto insieme un gran numero di esperienze che per tutti gli altri sono esclusive e a me sembra giusto che la vostra vita scolastica sia separata.

Stella e Luna hanno il diritto di esplorare il mondo ognuna per conto suo, di farsi le proprie amicizie separatamente e di avventurarsi fuori dalla famiglia senza pezzi di famiglia accanto. E lo stesso vale per Alessandro e Carlo: prima di essere gemelli i tuoi bambini sono due individui ed è bene cominciare a trattarli come tali.

Questa rubrica è stata pubblicata il 21 luglio 2017 a pagina 5 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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