16 aprile 2018 14:53

Vorrei andare a trovare un’amica in Ghana con le mie figlie di quattro e nove anni, ma il mio compagno storce il naso. Come lo convinco? –Héloïse

Siccome leggendo la tua domanda ho storto il naso anch’io, ti ho fatto rispondere dalla mia collega Chiara, che è esperta di Africa. “Questo viaggio è un’ottima idea. Al di là della seccatura di fare il vaccino per la febbre gialla e un trattamento antimalarico, si tratterà solo di seguire le solite accortezze: niente acqua corrente, ghiaccio, verdure crude, eccetera. Ma esporre due bambine a una realtà così nuova gli aprirà la mente in modo incredibile. Da piccola sono stata in Egitto e sono rimasta folgorata dai colori, le stoffe, i cammelli, gli uomini che si tenevano per mano. Le tue figlie, che ancora assorbono tutto come spugne, si ritroveranno in un mondo che neanche immaginano. E la diversità partirà da quella somatica: improvvisamente quelle strane saranno loro e proveranno sulla loro pelle cosa significa essere una minoranza. Anche se in Ghana non ci sono gli animali della savana, la natura è comunque molto più ricca che qui. E poi, posto che magari non passeggerete da sole al porto di sera, c’è da dire che il Ghana è più stabile e sicuro di tanti altri paesi africani. Infine c’è una storia che potrai raccontare alle tue bambine e che loro saranno in grado di capire: il Ghana era una base fondamentale della tratta degli schiavi, di cui restano i famosi castelli lungo tutta la costa. Quando sarete tornate, questo viaggio le aiuterà a mettere nel giusto contesto gli africani che vivono nel nostro paese”.

Questa rubrica è uscita il 13 aprile 2018 nel numero 1251 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati

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