04 maggio 2018 14:54

Io passo la giornata a dire di no e lui si becca le feste quando arriva la sera: perché il ruolo di mamma è così ingrato rispetto a quello di papà? –Lulù

Altro che ruolo paterno e ruolo materno: i genitori si dividono solo in poliziotto buono e poliziotto cattivo. E non solo non c’entra il fatto di essere mamma o papà, ma non conta neanche chi dei due passa più tempo con i figli. A farmelo capire sono stati i nostri vicini di casa in Danimarca.

La famiglia consisteva in mamma Nina, energica manager in carriera, papà Bo, ex banchiere ora genitore a tempo pieno, e Hannah, 9 anni, anche detta “The boss”. La prima volta che la bambina è venuta a giocare da noi mi ha spiegato molto chiaramente la loro gerarchia domestica: “In casa comanda mia madre. E quando non c’è lei comando io”. Nonostante l’istintiva ammirazione per la loro struttura matriarcale, nei mesi seguenti ho scoperto che era tutto drammaticamente vero: mentre Hannah aveva un sacro timore della madre, che vedeva di sera, il padre era completamente in balia delle sue decisioni. Lui non muoveva un dito senza chiedere il permesso alla figlia, continuando a ripetere: “Decide lei, è lei il boss”.

L’effetto molto triste è che una bambina brillante e intelligente risultava assolutamente insopportabile a tutti e non aveva amici perché non sapeva rapportarsi agli altri. Alla fine neanche i miei figli hanno più voluto invitarla. La realtà è che in certi momenti di poliziotti cattivi ne servirebbero perfino due e il genitore che svolge questo ruolo sta facendo bene il suo mestiere.

Questa rubrica è uscita il 4 maggio 2018 nel numero 1254 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati

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