21 maggio 2018 15:40

Ma questi genitori che lasciano scorrazzare i bambini in aereo e al ristorante come al parco giochi, prima o poi pagheranno per le loro colpe? –Francesco

Se Dante Alighieri fosse vissuto nella nostra epoca, la Divina commedia sarebbe un manuale per genitori. Ad accompagnarlo nell’inferno sarebbe la “mammina cara” per eccellenza, Joan Crawford, e il percorso sarebbe più o meno questo: nel primo girone, il più affollato, ci sono le madri che hanno passato la vita sui gruppi WhatsApp, a cui sarà sequestrato il cellulare e sostituito con un modem 56k.

Nel secondo ci sono le mamme disordinate: il loro contrappasso sarà correre su un tapis roulant cosparso di mattoncini lego. Il terzo girone è riservato alle mamme blogger, che diventeranno protagoniste di un dettagliato “diario della cacca” scritto dai loro figli, mentre nel quarto ci sono quelle che non hanno saputo tenere a bada i loro bambini: la penitenza sarà un interminabile viaggio aereo con 291 bambini di tre anni. Senza neanche una hostess. Il quinto girone è per le mamme iperapprensive, che vivranno sotto una spessa campana di vetro con addosso sette strati di lana e l’immancabile canottiera della salute.

E infine, nel sesto e ultimo girone (i restanti tre sarebbero stati tagliati dalla casa editrice al grido di “la gente non compra più i libri lunghi!”), Dante ci farebbe trovare le donne che hanno commesso il peccato capitale per eccellenza: decidere di non avere figli. Per i padri invece nessun problema: basta che abbiano cambiato un pannolino almeno una volta nella vita, e via tutti in paradiso.

Questa rubrica è uscita il 18 maggio 2018 nel numero 1256 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati

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