15 aprile 2019 18:09

Da padre omosessuale, cosa pensi della decisione di ripristinare la dicitura madre e padre sui documenti dei bambini?–Giorgio

L’editorialista Carlo Stagnaro ha quella che Matteo Salvini definirebbe una famiglia naturale: è maschio, eterosessuale, marito di una donna sposata in chiesa e padre di due bambini. Pochi giorni fa si è rivolto su Twitter al ministro dell’interno e a quella della pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno: “Sostituendo sui documenti d’identità la dizione ‘genitori’ con ‘madre’ e ‘padre’ non state dando né a me né a mia moglie né ai miei figli qualcosa che non abbiamo. Per noi non cambia niente, come non cambia niente per nessun’altra famiglia ‘tradizionale’. Tutto sommato state togliendo poco anche alle famiglie gay. Certo, le ferite, le offendete, le umiliate, ma la loro vita prosegue perché la vita è sempre più forte di tutto”.

Il problema è un altro, prosegue Stagnaro: “State facendo del male, del male vero, ai più incolpevoli di tutti: i bambini. I figli di famiglie omogenitoriali. I figli di genitori single, che l’altro genitore l’hanno perso o non l’hanno mai conosciuto. Voi, con questa cazzata del padre e della madre state mettendo all’angolo dei bambini, che la freddezza burocratica farà percepire come anomali”. Stagnaro fa notare ai due ministri che i voti degli elettori a cui ammicca questa norma li hanno già, quindi se non è la conquista di consensi che li ha spinti ad agire, resta solo la pura malvagità. E io, come padre omosessuale la penso esattamente come questo padre eterosessuale.

Questo articolo è uscito nel numero 1302 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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