29 ottobre 2019 15:46

La cosiddetta “tassa sulle merendine” è davvero la soluzione per far mangiare meglio i nostri figli? –Mario

L’eccessivo consumo di certi zuccheri, tra cui alcuni molto presenti nei nostri cibi come il saccarosio, è senza dubbio causa di molte patologie, prima tra tutte l’obesità infantile. Quindi mi sembra giusto che le autorità sanitarie e la politica se ne occupino. Innanzitutto con campagne d’informazione e sensibilizzazione, come quelle che nei decenni scorsi sono state fatte per il tabacco. E forse, di nuovo come si fa per il tabacco, tassando i prodotti che contengono zuccheri nocivi. Il problema è che questa misura ha dato esiti diversi a seconda dei paesi dov’è stata applicata.

Un articolo su La Repubblica spiega che in Ungheria e in Finlandia la sugar tax ha effettivamente abbassato il consumo di cibo spazzatura, ma per esempio in Francia il peso della tassa ha finito per gravare quasi completamente sui consumatori, e in particolare sulla fascia più povera della popolazione, che tradizionalmente mangia più prodotti confezionati. Mentre partecipiamo a questo utilissimo dibattito pubblico, dovremmo già cominciare a promuovere l’alimentazione sana a casa nostra. Ho vissuto abbastanza anni all’estero per dire che l’Italia è il paradiso della merenda sana: abbiamo un’offerta enorme di prodotti – yogurt, taralli, focacce – senza conservanti e sostanze artificiali. E abbiamo un’offerta di frutta che il Nordeuropa ci invidia da sempre. Con un po’ di impegno, la soluzione per far mangiare meglio i bambini sta prima di tutto nelle scelte dei genitori.

Questo articolo è uscito sul numero 1330 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it