14 gennaio 2020 16:03

Sto attraversando una dolorosa separazione dal mio compagno ma secondo mia sorella il fatto di non avere figli ci rende tutto più facile. All’inizio mi ero un po’ offesa, ma in fondo mi chiedo se abbia ragione. –Gloria

Uno dei messaggi che questa rubrica cerca di diffondere è che diventare genitori non ti rende più sensibile, più intelligente o migliore rispetto a chi non lo è. Di base resti la persona che eri. Ma in effetti una differenza c’è: quando hai un figlio, la sua sofferenza è anche la tua. Nel caso di una separazione, quindi, al tuo dolore si somma quello dei bambini, aggravando il senso di fallimento per non aver saputo tenere unita la coppia.

Quando mi sono separato da mio marito, immaginavo con un pizzico d’invidia la possibilità che ha una persona senza figli di ripartire da se stessa dopo un divorzio, di concentrare le forze sul voltare pagina e tagliare i ponti con il passato. Quando hai figli questa libertà non c’è, perché il legame con l’altro genitore resta necessario al loro benessere. Ma, almeno per me, quest’obbligo ha finito per avere un effetto di cui oggi sono felice: la mia famiglia è cambiata, si è un po’ ammaccata, ma si è allargata e risistemata, ed è ancora in piedi. Nel caso di una coppia senza bambini, la libertà di voltare le spalle al passato convive con la paura che del proprio progetto di vita non resti assolutamente nulla. Forse dal punto di vista logistico la separazione è più facile, ma non credo sia possibile stabilire chi soffre di più. Perché una coppia è comunque una famiglia e, si sa, ogni famiglia è infelice a modo suo.

Questo articolo è uscito sul numero 1340 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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