20 novembre 2020 17:29

Ho 24 anni e per lavoro vivo a 500 chilometri dai miei genitori, a cui sono incredibilmente legata. Sono figlia unica, loro sono separati, non ci sono altri parenti. Il lavoro è un sogno – anche se sto ancora imparando – ma l’idea che un giorno loro saranno soli, lontani e anziani (ora hanno 55 anni) sta diventando insostenibile. Sto pensando di fare una scelta di vita diversa, che mi permetta di tornare in provincia. Sbaglio?–Sara

Secondo me ti stai fasciando la testa prima di essertela rotta. I tuoi genitori non hanno ottant’anni ma 55, cioè meno di Michelle Obama o Brad Pitt. A quell’età c’è chi si risposa, chi cambia mestiere, chi fa figli. Puoi tranquillamente goderti la tua gavetta da sogno e coltivare la tua vita professionale per almeno dieci anni senza doverti porre il problema dell’età dei tuoi genitori. Poi ovviamente i tuoi non sono un’ex first lady o un divo di Hollywood, ma non è colpa tua se nella loro vita ci sono pochi affetti, se hanno deciso di non stare più insieme e neanche se hanno avuto solo una figlia. Le loro scelte di vita non devono ricadere sulle tue spalle.

Ma poi, hai provato a parlarne con loro? Dei genitori difficilmente accetterebbero che tu rinunci a un lavoro che ami solo per fargli compagnia. Forse dovresti capire perché hai questo spiccato, perfino esagerato, senso di protezione nei loro confronti. Potrebbe essere che la lontananza da casa in fondo pesi più a te che a loro. Oppure che per qualche motivo nella vostra famiglia si sia invertito il ruolo di genitori e figli. In ogni caso, prenditi tempo per pensarci, non hai nessuna fretta.

Questo articolo è uscito sul numero 1385 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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