08 marzo 2021 14:45

Possiamo dire, tra le tante lamentele sulla scuola di oggi, specialmente durante la pandemia, che il registro elettronico è la vera grande novità positiva di quest’epoca? Io ne sono entusiasta, secondo me ha cambiato tutto in meglio.–Carlo

Non so te, ma io al liceo avevo un libretto delle giustificazioni ufficiale e uno segreto, su cui la firma dei genitori la mettevo io “all’occorrenza”. Le comunicazioni sui voti che prendevo, poi, erano attentamente cadenzate a seconda del momento, per ottimizzare la reazione dei miei ai buoni voti – per esempio quando volevo l’ok per qualcosa di speciale – o attutire quella sui voti negativi, che gli comunicavo a mezza bocca quando stavo a letto con l’influenza.

Potrei sembrarti un criminale in erba, ma in realtà credo che questi piccoli trucchi siano stati le prime prove di gestione autonoma della mia sfera personale. Sono d’accordo con te: la gestione di assenze, compiti e voti su una piattaforma digitale è molto più efficiente. Ma mi chiedo se ci sia l’effetto collaterale di rendere i ragazzi ancora più controllati, abituandoli a un mondo dove tutte le nostre informazioni sono registrate online. Pur lodando l’efficienza del registro elettronico, mi piacerebbe che si trovasse una formula meno invadente per i ragazzi, dove lo spazio in cui entrano i genitori sia più limitato. E concludo con un piccolo appello agli insegnanti: i compiti fateli scrivere anche sul diario, perché dover accedere a internet per guardare i compiti di ogni materia significa dover resistere ogni volta alla tentazione di dare un’occhiata a TikTok o a WhatsApp.

Questo articolo è uscito sul numero 1399 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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