19 marzo 2021 17:24

Parlando con neogenitori capita spesso di sentire frasi tipo: “Sono due anni che non vado al cinema”, “fallo finché puoi”, “dopo cambia tutto”. Quando si fa un figlio quindi va così? –Matteo

Nell’estate di dieci anni fa sono andato a vedere un concerto di Britney Spears a Columbus, in Ohio. La carriera della principessa del pop era all’apice: ricordo canzoni irresistibili, luci pirotecniche e coreografie impeccabili. Ma soprattutto ricordo la sensazione di elettrizzante leggerezza di andare a un concerto appena sei giorni dopo la nascita del mio terzo figlio.

Io, il mio ex compagno e le nostre due figlie più grandi eravamo negli Stati Uniti per la nascita del piccolo di casa. Tara, la donna che tre anni prima aveva partorito le nostre gemelle, aveva accettato di aiutarci di nuovo e il parto era andato liscissimo. È stato proprio parlando con lei che ho scoperto del concerto: la sua amica Karen aveva due ottimi biglietti per vedere Britney dal vivo, ma nessuno che la accompagnasse. Secondo Tara dovevo andarci io, e secondo il mio ex compagno pure: “Quando ti ricapita un’occasione del genere! Con i bambini ci sto io”.

È stata una serata indimenticabile, perché mi ha convinto che, anche con tre figli, la mia vita sociale sarebbe sopravvissuta. Ovviamente quando diventi genitore devi impegnarti di più per uscire e vedere gli amici, e bisogna anche trovare qualcuno che ti aiuti. Ma rassegnarsi a non fare più nulla per qualche anno è esagerato. Io quando dei neogenitori mi dicono “sono due anni che non andiamo al cinema” sento ancora le note di Britney, e penso: “Non sapete cosa vi perdete”.

Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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