24 giugno 2021 13:57

Il 21 marzo 2020 gli abitanti di New York stavano passando il loro primo fine settimana di lockdown chiusi in casa, dopo che il governatore Andrew Cuomo aveva emesso un ordine esecutivo che vietava di uscire. Presa dalla noia, una donna newyorchese ha postato una richiesta su Instagram: “Mandatemi storie di persone famose (di prima o seconda mano) che vi va di condividere”.

La donna, di cui si ignora l’identità, aveva creato il suo account @deuxmoi qualche anno prima insieme a un’amica e pubblicava più che altro foto di celebrità e meme di cultura pop. Pochi secondi dopo aver messo online quella richiesta, la sua casella di messaggi privati di Instagram ha cominciato a ricevere una valanga di scatti rubati e racconti di avvistamenti o incontri delle star più disparate, che lei ha preso a condividere come screenshot nella sezione storie del suo account, che durano 24 ore e poi spariscono.

Per i mesi successivi la donna ha continuato a ricevere e ripostare pettegolezzi non verificati sui personaggi famosi, e oggi il suo account si avvia a raggiungere il milione di follower, tra i quali ci sono anche alcune delle celebrità di cui si occupa, come le modelle Gigi e Bella Hadid.

“È stato un effetto domino”, ha spiegato sull’edizione americana di Vanity Fair, che l’ha intervistata in forma anonima in un articolo intitolato “La regina del gossip per caso”. La donna ha raccontato che riceveva centinaia, a volte migliaia di proposte al giorno tra le quali poi ne sceglieva una decina da postare come story. “A volte ha fatto dei veri scoop”, scrive la giornalista Maureen O’Connor. “Per esempio ha svelato il matrimonio di Scarlett Johansson con il comico Colin Jost ed è stata la prima a parlare dello scandalo sessuale che ha travolto la megachurch di Hillsong, molto frequentata dalle celebrità. Un giorno ha condiviso una soffiata sulla separazione di Zoe Kravitz da suo marito, ‘basata sull’evidente cambio di tono dei suoi post più recenti su Instagram’; poche ore più tardi l’addetto stampa di Kravitz ha confermato la notizia alla redazione di People”.

“Le notizie pubblicate su @deuxmoi sono dichiaratamente congetture e non fatti”, scrive Francesca Carington sul settimanale britannico Tatler. “Eppure si tratta di informazioni che creano dipendenza, perché gran parte del loro fascino nasce dalla totale banalità delle notizie: quale panino ha ordinato Chris Evans (prosciutto cotto, cetriolo, un po’ di mostarda - ‘e lascia sempre la mancia’); la lista di richieste per il camerino di Jennifer Lopez; la marca di crema per il viso preferita di Jennifer Aniston. Poi ogni tanto spunta anche qualche storia più succosa – tipo chi si è fidanzato con chi. Ma come la stessa creatrice dell’account ha confermato in varie interviste, nessuno scandalo la emoziona quanto quei piccoli aneddoti sulla vita della star”. Se qualche episodio può sembrare piccante – come la donna che ha accusato Steve Tyler degli Aerosmith di averle passato le piattole tredici anni fa – molti dei post si riducono a una sorta di recensione sul modo in cui le star si comportano nella vita quotidiana: se sono maleducati o irrispettosi nei confronti di camerieri e commessi, oppure se sono persone gentili con tutti, come per esempio sembrano confermare i post di chi ha avuto a che fare con Emma Watson, Julienne Moore o Drew Barrymore.

@deuxmoi può essere considerato il caso più eclatante di fonte di pettegolezzi realizzata in crowdsourcing

Con Vanity Fair però la creatrice di @deuxmoi ha ammesso di aver pubblicato a volte anche notizie che riteneva false, solo per il gusto di creare scalpore. D’altronde lo spirito dei post è reso ben chiaro dalla bio presente sull’account: “Le dichiarazioni su questo profilo non sono state confermate da fonti indipendenti. Credete a quello che postiamo o non credete a nulla. Tutto questo è fatto solo per R-I-D-E-R-E”. Mano a mano che @deuxmoi diventava un fenomeno di massa, la sua misteriosa curatrice ha comunque cominciato a nascondere il nome di alcune celebrità citate nelle soffiate, lasciando ai commentatori il facile compito di indovinare di chi si trattasse. Ma comunque a proteggerla da eventuali cause di diffamazione è la stessa legge che negli Stati Uniti protegge i social network dal contenuto pubblicato dai propri utenti: dato che sul profilo sono presenti screenshot di post scritti da altri, @deuxmoi è tutelata dalla sezione 230 del Communication decency act, che ritiene le piattaforme digitali non responsabili legalmente per quello che scrivono i loro iscritti.

Al momento si ignora se dietro l’account @deuxmoi ci sia ancora la sua creatrice o se, come lei stessa ha paventato di voler fare in varie interviste, nel frattempo abbia venduto tutto a un’azienda di comunicazione. In ogni caso @deuxmoi può essere considerato il caso più eclatante di fonte di pettegolezzi realizzata in crowdsourcing e la sua storia è un esempio del profondo cambiamento che sta attraversando l’industria del gossip.

Prima di tutto non è un caso se la sua ascesa così repentina sia avvenuta nell’anno della pandemia che, tra i tanti motivi, sarà ricordato anche per essere stato l’anno in cui gli utenti di internet hanno soppiantato le tradizionali fonti di notizie scandalistiche di stampa e tv. “Il covid ha cambiato il sistema del gossip e potrebbe essere un cambiamento permanente”, scriveva Yasmin Gagne sul sito Fast Company alla fine dello scorso anno. “Se clicchi sulla galleria delle star di People.com ti rendi conto che in questi mesi le celebrità stanno facendo solo quello che facciamo tutti: vanno a fare la spesa in tuta da ginnastica. O nel weekend al massimo si fanno una triste passeggiata socialmente distanziata con qualche amico. L’infinita sequenza di foto scattate dai paparazzi a personaggi famosi con la faccia completamente coperta dalla mascherina e gli occhiali da sole non fa più notizia. Con la maggior parte delle persone chiuse in casa per la pandemia, sembrerebbe che in giro ci sia una grave carenza di gossip. E invece se vai a spulciare tra i profili delle celebrità è tutta un’altra storia, e magari scopri così che Demi Moore ha deciso di passare il lockdown con il suo ex marito Bruce Willis”.

Cementando una tendenza già in atto da anni, i social network nel 2020, specialmente nei mesi del lockdown, sono diventati il principale canale di notizie sulle persone famose. Chiuse in casa come tutti gli altri e senza serate mondane, concerti o tappeti rossi su cui farsi fotografare, le celebrità sono state costrette ad alimentare personalmente il ciclo di notizie che le riguarda, postando molti più contenuti sui propri canali social. Per quanto riguarda il sistema hollywoodiano, il momento più emblematico di questa nuova realtà è stata l’uscita di un video composto di filmati in cui 25 star hanno cantato a cappella Imagine, un verso ciascuno, da casa loro. Dal punto di vista musicale l’operazione è stata un enorme fallimento: “Accettiamo il fatto che ogni crisi umanitaria si debba beccare il suo patetico singolo di beneficenza cantato da un gruppo di celebrità”, ha scritto il New York Times, “ma nessuna crisi – di certo non una così grave come quella in corso – meritava questo. Nel corso di due minuti che sembrano lunghi venti, il classico di John Lennon viene preso a pugni e accoltellato, smembrato, amputato e abbandonato sul bordo della strada per la raccolta rifiuti”.

Le celebrità grazie ai loro profili social oggi hanno un rapporto diretto con il pubblico e possono decidere di condividere notizie (o smentirle)

Ma il flop clamoroso di quella che nasceva come una grande impresa di incoraggiamento collettivo si è trasformato in un caso mediatico solo quando i diversi contributi di attori e cantanti hanno cominciato a essere analizzati e commentati da migliaia di utenti della rete. “Anche se l’uscita del video era stata ampiamente coperta dai programmi di intrattenimento”, continua Gagne su Fast Company, “il modo in cui se n’è parlato ha messo in luce un evidente passaggio di potere tra vecchie e nuove fonti di gossip sullo star system. Infatti sono stati i fan e l’esercito di nuovi pettegoli digitali a trasformarlo in una grande notizia di gossip, vivisezionando i vari contributi delle star, scoprendo gli spazi in cui erano stati registrati e sottolineando tutti i dettagli bizzarri o incongruenti presenti nei video – come la scelta di Natalie Portman di non filmare dalla sua villa da 6,5 milioni di dollari o quella della star di Twilight Jamie Dornan che avrebbe cantato il suo pezzo seduto sul gabinetto”. A quel punto la stampa e la tv sono tornati a parlare del video di Imagine, ma questa volta in quanto notizia di gossip.

I social network, insomma, sono diventati la prima piattaforma dove esplodono i pettegolezzi mentre la stampa specializzata sempre più spesso si limita a raccogliere e commentare notizie già diffuse online, di fatto senza più condurre i giochi ma semplicemente inseguendo la rete. E la forza meccanica che alimenta questo spostamento sono proprio quei pettegoli digitali che inondano di scoop la casella messaggi di @deuxmoi e che postano in tempo reale foto e video di celebrità in giro per strada, di fatto rendendo sempre meno necessario il lavoro dei paparazzi di professione.

C’è però anche un altro gruppo di persone che ha gradualmente acquisito molto più potere nella gestione delle notizie di gossip: si tratta delle celebrità stesse che, grazie ai loro profili social, oggi hanno un rapporto diretto con il pubblico e possono decidere di condividere notizie (o smentirle) senza passare dai mezzi di informazione tradizionali.

In passato, quando una coppia famosa voleva annunciare una gravidanza o un fidanzamento il loro responsabile delle comunicazioni avrebbe organizzato un articolo o una copertina su una rivista specializzata. “Nel 2008”, ricorda Fast Company, “Brad Pitt e Angelina Jolie sono stati pagati 14 milioni da People e da un tabloid britannico per concedere l’esclusiva sulle prime foto dei loro gemelli appena nati”. Oggi le gravidanze vengono annunciate direttamente su Instagram, con dei post sponsorizzati a caro prezzo: come la pop star Ashlee Simpson, che lo scorso anno ha annunciato l’arrivo del suo terzo figlio postando un selfie con un test di gravidanza positivo e la sua marca in bella vista.

Attraverso degli accordi diretti con gli sponsor, oggi i personaggi famosi possono aggirare i mezzi d’informazione tradizionali e gestire la propria immagine pubblica in modo più diretto. L’altro lato della medaglia è che a volte gli scandali che li riguardano scaturiscono proprio dai loro post controversi o offensivi messi online senza nessuna mediazione, ma è come se perfino le notizie negative che riguardano le star siano ormai prodotte e diffuse al pubblico direttamente dagli interessati. E comunque, in particolare per le celebrità talmente famose da non aver bisogno del continuo ciclo di notizie su di loro, la perdita di potere dei giornali e programmi tv di gossip rappresenta una forma di rivincita. “Oggi tutti gli artisti hanno la possibilità di far sentire la loro voce senza filtri attraverso gigantesche piattaforme pubbliche”, scrive la cantante americana Mariah Carey nella sua autobiografia uscita alla fine del 2020. “I tabloid sono diventati patetici, carta per incartare il pesce, e non hanno più potere: non possono più dare la caccia e rendere la vita impossibile a nessuno di noi. I nostri fan ora sono in grado di farsi sentire in nostra difesa e non c’è programma tv o paparazzo che possa competere con il loro potere. I mezzi d’informazione siamo diventati noi. Vorrei solo che Lady D avesse vissuto abbastanza a lungo per avere Instagram o Twitter. Vorrei che fosse riuscita a vedere la gente che diventa la stampa. Forse se avesse avuto una piattaforma da cui parlare sarebbe ancora viva”.

Per quanto sia comprensibile lo sfogo di un’artista la cui vita privata è stata divorata dalla stampa scandalistica, è difficile non provare un certo turbamento all’idea che la gente stia diventando la stampa. I gravi danni che il mito dell’informazione diffusa può causare all’equilibrio sociale e politico di un paese sono ormai un fatto noto e, anche se Mariah Carey si riferisce all’ambito del gossip, gli stessi rischi valgono anche per questo settore. Perché se è vero che le star e i loro fan ora possono far sentire la loro voce, se dall’altra parte non c’è un giornale o un programma di gossip ma la massa informe di individui che alimenta account come @deuxmoi, diventerà ancora più difficile per i personaggi famosi arginare le notizie false che li riguardano. A un tabloid o al suo direttore si può fare causa, ma non si può trascinare in tribunale “la gente”. E se alla massa di utenti di internet verrà riconosciuta la credibilità di fonte giornalistica, allora per le star, e per tutti gli altri, non ci sarà proprio più niente da R-I-D-E-R-E.

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