10 settembre 2021 17:22

Ho una fobia patologica per un animale che non riesco a pronunciare. Ho imparato a conviverci, ma ora con mia figlia di tre anni mi accorgo che è un problema: come posso farle accettare questa mia incapacità (se la accompagno a una festa di Halloween rischio di sentirmi male) quando l’adulta dovrei essere io? –Francesca

A trent’anni mi sentivo di aver raggiunto un ottimo equilibrio sul mio orientamento sessuale: avevo fatto coming out con i miei genitori, con gli amici, al lavoro. Tutte le persone per me importanti sapevano che ero gay, mentre non c’era stato bisogno di dirlo a tutta una zona intermedia di persone tipo zii e cugini, vicini di casa, negozianti da cui andavo abitualmente, eccetera.

Quando sono diventato padre, però, mi sono accorto che quell’equilibrio mi andava stretto. Mi ero costruito una rete sicura di rapporti fidati evitando di fare coming out con tutte le conoscenze meno intime. Ma con l’arrivo dei figli non potevano esserci zone grigie di detto e non detto, perché c’era il rischio che i bambini percepissero l’omosessualità dei genitori come una cosa da non rivelare a tutti.

A grande distanza dal primo, ho così fatto il mio secondo giro di coming out con persone con cui non avevo grande confidenza, come il panettiere. All’inizio è stato faticoso, ma pian piano mi sono sentito liberato da una gabbia in cui non sapevo neanche di stare. E in cui forse oggi sei rinchiusa tu: avere una figlia è un’ottima occasione per provare a scardinare dinamiche cristallizzate nel tempo, superare i tuoi limiti e crescere anche tu mentre stai crescendo lei.

Questo articolo è uscito sul numero 1426 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it