17 settembre 2021 16:06

Dopo anni di tentativi vani abbiamo capito che non saremo genitori, nemmeno adottivi. Puoi convincere noi e gli altri – ma soprattutto gli altri – che non saremo sempre e soltanto persone a metà? –Anna

Di convincere gli altri m’interessa poco, mentre vorrei essere certo che ne siate convinti voi. Ti racconto un episodio: nel 2006 una mia amica e il suo compagno hanno adottato una bimba. Dopo un paio d’anni si sono separati e nel tempo lui ha visto la figlia sempre meno fino a non vederla quasi più e ha accettato di contribuire alle sue spese solo quando gliel’ha ordinato un giudice. In pratica si è preso la responsabilità di una bambina senza genitori per poi abbandonarla di nuovo.

Ognuno ha la sua storia personale, lo so, ma se proprio devo pensare a una persona a metà, mi viene in mente qualcuno come lui, con dei limiti emotivi talmente profondi da renderlo quasi disumano. E questo non ha nulla a che fare con il fatto che fosse genitore. Così come non rende voi persone meno complete il fatto di non esserlo. Per voi si è chiusa la porta di un possibile percorso senza dubbio appagante, ma la vita sa essere appagante in tanti modi. Siete ancora in tempo per cambiare il mondo o trovare un lavoro che vi realizzi di più o semplicemente per scoprire che voi due insieme siete più che sufficienti per essere molto felici.

Non restate troppo a lungo davanti a quella porta chiusa e cominciate ad affacciarvi sulle altre possibilità. Sarà un percorso diverso da quello che avevate immaginato, ma non per questo meno bello. E gli altri pensino pure quello che vogliono.

Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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