04 ottobre 2017 18:49

Eccoci al segnale d’allarme. Merkel è indebolita, Macron come farà, non c’è paese o paesino che non veda fiorire nazifascisti sempre meno attenti a misurare le parole, sempre più pronti a passare a fatti infami. Naturalmente tutto questo è dovuto alla crisi economica eterna, al disagio culturale diffuso, al ritorno in forze del culto del suolo e del sangue, alla smania globale di profitto che travolge ogni altra scala di valori. Ma non basta.

Da tempo le formazioni politiche “rispettabili” stanno inseguendo la destra sul suo terreno. E non per trovare soluzioni vere vuoi liberali vuoi di sinistra a problemi gravissimi, ma solo per ammettere che i problemi su cui la destra è prosperata esistono e sono gravi. Ammissione il cui unico risultato è la legittimazione massiccia dei sentimenti peggiori.

Per di più i mezzi d’informazione, secondo un canone stranoto, hanno prontamente costruito piccoli divi che se prima era evidente che dicevano carognate, oggi passano per profeti che le carognate le avevano dette per primi con grande lungimiranza, sicché quelle, più che carognate, sono ormai verità di veggenti. Insomma il treno è in corsa folle e, in assenza di un quadro politico capace di andare al cuore della crisi con soluzioni inequivocabilmente di sinistra, perfino attivare il sistema d’allarme sembra inutile. Anzi l’allarme è una litania così reiterata che nessuno ci fa più caso.

Questa rubrica è stata pubblicata il 29 settembre 2017 a pagina 16 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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