25 settembre 2018 17:27

Segnali. Non pochi immigrati di vecchia data che stanno puntando tutta la loro vita di durissimo lavoro sul futuro dei figli scoprono che proprio la scuola, fondamentale per il loro progetto, rischia di rovinare tutto. Cosa sta succedendo?

Le classi dove sono stati inseriti i loro ragazzini sono zeppe di figli di genitori arrivati da chissà dove, scolari indisciplinati che si esprimono pessimamente e che – è naturale – impediranno agli insegnanti di fare bene il loro lavoro. Perciò, nascondendo innanzitutto a se stessi che non molto tempo fa anche loro e i loro bambini sono stati in quelle condizioni, protestano, qui nel cortile della scuola, al fianco di feroci genitori italianissimi, perché i loro figli siano tirati fuori dalle classi “cattive” e siano infilati in quelle “buone”.

Ieri mattina, poi, in una corriera di quelle zeppe di immigrati che viaggiano per il Lazio, salgono due maschietti rom sopra i dieci anni in compagnia di un cupissimo adulto. I due ragazzini sono vivaci, prima infastidiscono un po’ tutti, poi attaccano a gridare a un’impassibile signora africana con un bambino di pochi mesi al collo e un’altra figlia di qualche anno: “Fa bene Salvini, vi deve cacciare tutti, guarda quanto sei brutta, viva Salvini”. Lo fanno come se fosse un gioco e cercano il consenso dei passeggeri bianchi o biancastri. Quello del loro accompagnatore già ce l’hanno.

Questo articolo è uscito il 21 settembre 2018 nel numero 1274 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati

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