15 ottobre 2012 15:09

Questo post è dedicato a una studentessa ventunenne con la passione del giornalismo. Come tutti i principianti Ester Castano, poliglotta e curiosa, comincia la sua carriera giornalistica “tra pro loco, associazioni di pensionati e organizzatori di sagre della cassoeula”. Per i 36 servizi realizzati per una tv locale viene liquidata con un assegno di 20 euro. La giovane precaria, che si autodefinisce una “dolce rompiscatole”,  lavora per il settimanale Altomilanese di Magenta e scrive gratis per il sito stampoantimafioso.it.

I suoi guai arrivano quando comincia a fare domande sgradite al cattolicissimo sindaco di Sedriano, un docente di religione dal nome significativo: Alfredo Celeste. Per un anno la coraggiosa giornalista viene regolarmente perseguitata dal primo cittadino pidiellino con querele e diffide. Più volte viene convocata dai carabinieri e diffidata dall’avvicinare fisicamente il  sindaco, che minaccia anche una querela per molestie e la invita esplicitamente a trasferirsi altrove. La situazione si aggrava quando Ester scrive un articolo sulla contestazione di una manifestazione pubblica sulla creatività femminile che aveva Nicole Minetti come madrina e alla quale il sindaco aveva invitato il presunto boss della ‘ndrangheta Eugenio Costantino, chiedendogli aiuto contro i contestatori. 

Assolutamente sgradite anche le domande al Celeste sui sei colpi di pistola sparati contro un’auto parcheggiata davanti a un locale di slot machines. Dopo un lunga serie di intimidazioni Ester si vede costretta a rivolgersi all’osservatorio

Ossigeno per l’informazione. Riceve la solidarietà dell’ordine dei giornalisti, che ammette che quello che è capitato a lei “è purtroppo realtà ormai quotidiana per tanti cronisti coraggiosi, anche nel nord del nostro paese”.

Qualche giorno fa, la svolta: Alfredo Celeste e il boss della ‘ndrangheta vengono arrestati insieme al medico Marco Scalambra. Il pio sindaco è accusato di corruzione “per avere asservito le proprie funzioni pubbliche agli interessi privati” di Costantino e Scalambra. Ester, che si definisce “povera, ma contenta”, parla di “una piccola grande soddisfazione”. Il suo è un atto di coraggio di alto valore simbolico, che potrebbe risvegliare un po’ di passione civile in un paese in cui, nel quotidiano marciume politico, la rassegnazione sta crescendo in modo preoccupante.

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