31 dicembre 2014 16:13
  1. Da rileggere: la lettera scritta dal padre di Federico Aldrovandi agli agenti che hanno ucciso suo figlio e sono rientrati in servizio.
  2. Qualche proposta per risolvere il problema delle carceri sovraffollate, di Bill Keller – sintetizzato dal Post.
  3. A quanto pare, la parola “fuck” è stato scritta per la prima volta nel 1528.
  4. “Aaron understood deeply that, more than ever in a world where information is power, both legal and technical protections for privacy are essential to keep people from being rendered powerless. At the same time, he recognized that access to information can help to correct the systematic power asymmetries that preclude real accountability for the institutions that should defer to the will of the people”. Ricordando Aaron Swartz.
  5. Su Redattore sociale, un articolo dettagliato attorno alla vita del montapalchi.
  6. Una nuova canzone degli Afghan Whigs, dopo un bel po’ di tempo.
  7. L’articolo di Benedetta Tobagi sulla sentenza della cassazione che cancella le assoluzioni di Maurizio Tramonte e Carlo Maria Maggi, nel processo per la strage di piazza della Loggia a Brescia.
  8. Succede un po’ di tutto.
  9. Sull’acquisizione di Whatsapp da parte di Facebook, ma da un punto di vista sociologico.
  10. “Overall, black people are six times as likely to be stopped and searched as white people”. La diseguaglianza razziale nei controlli della polizia nel Regno Unito.
  11. I nativi digitali non esistono. Danah Boyd intervistata su Pagina99.
  12. “A World Of Darkness And Chaos”: i supereroi immersi nell’oscurità di Marko Manev non sono affatto male.
  13. La crisi generale della democrazia in un lungo e interessante articolo dell’Economist.
  14. Federica Cocco sintetizza un report dell’Unione Europea sulla violenza contro le donne nel nostro continente. Il dato principale è mostruoso: una su tre ha subito violenza fisica o sessuale. Nel conto dei singoli paesi il peggio avviene nelle nazioni scandinave, e l’Italia sembrerebbe messa meglio: ma attenzione: “Scandinavian countries simply present higher rates of disclosure, so women may feel more confident in reporting abuse, but also that the phenomenon could be in part seen as a ‘backlash’ from men towards high-achieving women in these societies”.
  15. Il 2 marzo 2014 è morto Mario Lodi. Qui alcuni suoi testi sulla scuola, l’educazione e l’impegno per la pace.
  16. “Più che un regolamento di conti (espressione che costellava i tg dell’epoca) la sua morte rientrava per me nell’ambito di una possibile, tragica fatalità che accomunava tutti gli adulti che guidavano nella provincia di Caserta. Insomma, la camorra aveva sparato, ma io non avevo sentito”. Un bellissimo articolo di Giusi Marchetta su Abbiamo le prove.
  17. Come il silenzio è diventato un prodotto di lusso.
  18. Diciassette equazioni che hanno cambiato il mondo, spiegate.
  19. Sul blog di Port Review c’è il primo editoriale di “aut aut”, a firma di Enzo Paci.
  20. Un pezzo di PopMatters sulla rinascita artistica della storica etichetta Blue Note.
  21. Alan Guth spiega le nuove prospettive sul big bang alla luce di un risultato eccezionale.
  22. Il ricordo di Stefano Nazzi dell’omicidio di Fausto e Iaio.
  23. La testimonianza di Pina Vitale, impegnata nella lotta per la casa e cuoca dell’osteria dell’Angelo Mai.
  24. Batman compie 75 anni: tutti i suoi simboli in una gif animata.
  25. Cinque falsi miti sulla pena di morte.
  26. E se tu andassi in paradiso ma tua madre all’inferno? Come la mettiamo con la felicità eterna?
  27. Claudia Durastanti su Mark Kozelek: “Kozelek ci conferma quel che Ward e l’istinto ci dicono già: che il nostro potere è limitato, che la canzone resta sempre la stessa e c’è chi è felice di essere vivo anche solo per raccontarla”.
  28. “La società messicana si contraddistingue per un alto livello di violenza di genere radicata nella vita quotidiana; la discriminazione di genere in Messico non solo si riflette nelle differenti opportunità educative, in un peggior impiego lavorativo (o addirittura nella totale disoccupazione) e in un salario più basso per giovani e adulte, ma anche nel considerare la violenza contro le donne come un fenomeno normale o, per lo meno, giustificabile”. Notevole articolo sulla violenza di genere in Messico su 404 file not found.
  29. “È come se nel suo complesso il problema dei morti e dispersi ufficialmente non riguardasse nessuno”. Il data journalism applicato alla tragedia dei migranti nel Mediterraneo.
  30. Dipinti hardcore. Pogo!
  31. Storie partigiane: “Abbiamo fatto la Resistenza. Se oggi sperano di stancarci, si sbagliano”. Sul manifesto il racconto del documentario La memoria degli ultimi.
  32. Un magnifico articolo di Nicola Lagioia sulla retorica del discorso dominante, sempre auto-assolutoria e incapace di autentiche scuse.
  33. Tutto Bach, piano piano, un venerdì alla volta.
  34. Un eccellente articolo del magistrato Beniamino Deidda sul ruolo della polizia nello stato di diritto. Per discutere in modo civile ma fermo degli abusi di potere dei poliziotti, della cultura che li forma, e delle soluzioni che si possono e devono trovare.
  35. Giustizia: la sentenza che condanna all’ergastolo Vigra e Mazzarra, mafiosi che uccisero Mauro Rostagno.
  36. Rivoluzione vs. rivolta, di Marco Belpoliti.
  37. Usare i videogame per simulare un futuro di frugalità e decrescita.
  38. “San Francisco is in the middle of a class war”: la cultura tech e il disprezzo verso poveri e i vagabondi.
  39. L’articolo di Ta-Nehisi Coates sulla necessità di un risarcimento da parte degli Stati Uniti nei confronti della comunità afroamericana è molto lungo, ma straordinariamente importante.
  40. La reunion dei grandissimi Slowdive: tutto il loro primo concerto a Londra. Commozione.
  41. “This is how capitalism, at the level of consumption, has integrated the legacy of 1968, the critique of alienated consumption: authentic experience matters”. Žižek coglie un punto cruciale della società contemporanea.
  42. Il subcomandante Marcos ha annunciato la sua scomparsa: il discorso completo dello zapatista è una gemma di strategia comunicativa e sete di giustizia sociale.
  43. Barbara di Gregorio racconta i suoi sogni organizzandoli in forma di città.
  44. “It’s never been so easy to pretend to know so much without actually knowing anything”. Sul New York Times si parla di tutte le volte che ci siamo fatti un’opinione sulla base di un titolo invece che di un articolo, o abbiamo condiviso un articolo senza neanche leggerlo.
  45. Un magnifico estratto del nuovo libro di Danielle Allen, su Dissent: leggere la costituzione americana con un occhio di riguardo verso la lotta alla diseguaglianza sociale.
  46. Tutto sui generi musicali e la loro evoluzione nel tempo.
  47. “What do I want? I want people to stop sending me rape threats. I want to do my work. I want to stop being treated like a thing – or, shall I say, like a woman”. Sarah Kendzior ha subito delle minacce di stupro da “persone che si dichiarano di sinistra o comuniste”.
  48. Su Quartz viene analizzato il declino delle morti di mafia, che però non corrisponde in alcun modo a una diminuzione dell’attività della medesima.
  49. Novant’anni fa, il 12 giugno, veniva assassinato Giacomo Matteotti: una figura della sua statura morale e civile è qualcosa che ci manca sempre di più. Ecco il suo ultimo discorso alla camera.
  50. L’espulsione come nuovo elemento centrale del capitalismo europeo.
  51. Un ricordo di Bianca Guidetti Serra, scomparsa a Torino il 24 giugno 2014.
  52. Dormire per protesta.
  53. Che ci crediate o meno: un concerto per gatto e orchestra.
  54. In America si parla di usare i robot come badanti per gli anziani, e Zeynep Tufekci elabora una critica estremamente interessante a questi e altri abusi della tecnologia.
  55. Alcune splendide foto di Duane Michals, che ritraggono New York deserta.
  56. Una mappa dell’omofobia oggi. Indovinate com’è messa l’Italia.
  57. La distanza tra un civile e un terrorista? Anche solo 57 secondi, a Gaza.
  58. Per due giorni di fila, Mat Honan ha messo “like” a qualsiasi cosa trovasse sulla sua timeline di Facebook. Ecco cos’è successo.
  59. Il reportage sul gruppo Stato islamico a cura di Vice è impressionante, spaventoso, e assolutamente da guardare per comprendere i termini del problema.
  60. Il “discorso” che prima o poi, secondo Bijan Stephen, ogni ragazzo nero in America si sente fare: “It’s odd to grow up not really believing that the various protections enshrined in law apply to you”.
  61. In Utah hanno avuto un’idea semplice che ha funzionato benissimo: dare una casa ai senzatetto. Invece di un progetto puramente assistenziale, un progetto di empowerment e raggiungimento dell’indipendenza personale.
  62. “Jeff had strong basics. He knew a lot. But he simply let his curiosity move him into places that felt fresh and new. He loved music more than he understood it. Yet he understood more than I can convey here”. Vent’anni di Grace.
  63. Giacomo Giossi sul buon uso e riuso degli immobili dimessi.
  64. “Given the composition titles from the last studio duets recorded with drummer Rashied Ali in February 1967 – ‘Mars’, ‘Venus’, ‘Jupiter’, ‘Saturn’ – and released posthumously on Interstellar Space, the question might reasonably be asked, where was there left to go?”. Geoff Dyer sull’ultimo Coltrane.
  65. La situazione della diseguaglianza sociale in Italia: siamo in fondo alla classifica dell’Unione europea.
  66. La recensione di Pitchfork del nuovo disco degli Shellac.
  67. La terribile storia capitata al fotografo Giovanni Giovannetti: minacce pesantissime e una querela per aver definito “mafioso” un condannato a 18 anni di carcere come capo della ’ndrangheta in Lombardia.
  68. Vivere senza soldi. Un bel fotoreportage di Nicola Zolin, tra persone che hanno rinunciato definitivamente al denaro.
  69. Un dibattito su Studio sulla legittimità dell’uso del taser da parte della polizia.
  70. “Secondo un documento diffuso dal ministero del lavoro e delle politiche sociali italiano, dall’inizio del 2014 i minori non accompagnati arrivati in Italia dal Nordafrica sono stati oltre 12mila: di questi poco più di tremila – un quarto del totale – non si trovano più”. Che fine fanno i bambini immigrati spariti in Italia?
  71. Cinque puntate di Bbc Radio su Brahms.
  72. Cose che magari ancora non sapete sulla resistenza a Kobane.
  73. Il lungo e interessante documento politico conclusivo della Rete No Expo.
  74. Cinque esperienze di autogestione produttiva nello spazio euro-mediterraneo: lavorare senza padroni.
  75. La fantastica storia di Carlos Henrique Kaiser. Un genio: si è finto calciatore per vent’anni e ha militato nelle migliori squadre brasiliane – senza mai fare alcunché.
  76. I Fugazi pubblicheranno i loro primi demo.
  77. “Com’è facile capire, nel momento in cui si assume come base stipendiale del nuovo sistema al 1/9/2015 l’attuale stipendio dei docenti italiani – basso, come si è detto, e congelato dal 2009 –, di fatto viene meno fin da principio ogni reale possibilità di miglioramento sostanziale della loro condizione economica”. Enrico Rebuffat sul rapporto “La buona scuola” e altro ancora.
  78. In Sud Sudan, in un clima di violenza e repressione, una libreria. “Literacy rates are very low in South Sudan, she says, sitting on a wooden bench at Leaves bookshop in the capital Juba. It’s to create a way for people to see that reading is a pleasurable thing; it’s something that can give you some advantage personally and professionally”.
  79. Manconi e Calderone sulla sentenza di appello del caso Cucchi, che assolse tutti gli imputati.
  80. Il crollo del banner pubblicitario sul web: è davvero ora di ripensare completamente i nostri modelli di business digitali.
  81. Boxe: su Vine c’è una combinazione di Bernard Hopkins che lascia sbalorditi.
  82. Scrittori e macchine da scrivere, in una bella gallery del Guardian.
  83. Il discorso del papa ai movimenti sociali merita di essere letto, laicamente e con serenità. Contiene molti spunti interessanti.
  84. Diciotto proposte per un’altra riforma del lavoro, sulla piattaforma Act! Agire.
  85. Gli scatti di Knut Skjærven in equilibrio fra fotografia e fenomenologia.
  86. “So there’s no reason to insist that other obsolete bureaux and offices of the lapsed era be brought along into the new one. The music industry has shrunk. In shrinking it has rung out the middle, leaving the bands and the audiences to work out their relationship from the ends. I see this as both healthy and exciting”. Il lungo, interessante discorso di Steve Albini sullo stato dell’industria musicale oggi.
  87. La manifestazione del 25 novembre 2014 delle donne curde.
  88. L’agente Darren Wilson ha parlato di Michael Brown – il ragazzo nero che ha ucciso – come di un “demone”, paragonandolo ad Hulk Hogan. Su Slate, Jamelle Bouie cerca di trovare le radici di questa descrizione assurda
  89. Il nuovo (e bellissimo) ep dei Mogwai: ecco la prima traccia.
  90. Alexander Clapp si è finto un neofascista americano e ha passato un po’ di tempo con i militanti di Alba Dorata. Il suo reportage è sulla London Review of Books.
  91. La Rete degli archivi per non dimenticare ha fatto un lavoro prezioso, mettendo online tutte le sentenze sulla strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969).
  92. Davide Falcioni è indagato per avere raccontato le proteste e le azioni dei No Tav in Val di Susa. Su Agoravox i dettagli della questione e alcuni link utili agli articoli del cronista.
  93. Un articolo straziante e lucidissimo sul suicidio e il tentativo di suicidio di Natasha Lennard per The New Inquiry: “We must avoid the sort of tautological thinking that asserts that if a suicide attempt was successful, the actor had really intended to succeed in ending their lives. Even with a complete and coherent pathological explanation of a suicide attempt, intent can remain a gray area”.
  94. “Se a distanza di quasi trent’anni dalla chiusura della fabbrica resta il dolore e il ricordo delle persone alle quali l’eternit ha cambiato per sempre il destino, la vicenda dell’amianto a Casale Monferrato è anche la storia di lavoratori e famiglie che si sono battuti per il riconoscimento dei diritti, delle ragioni di tante vittime innocenti. È la storia di persone che hanno voluto reagire all’immane tragedia”. Stefano Valenti e Michele Michelino: Prescrizione eternit, questa storia non può finire così.
  95. Una lunga e interessantissima analisi di Mark e Paul Engler per Dissent che indaga le ragioni per cui i movimenti non violenti hanno avuto così tanto successo di recente.
  96. Perché la matematica è importante.
  97. Sul numero di dicembre-gennaio di A-Rivista anarchica, Andrea Papi prosegue nella sua ridefinizione di un anarchismo “costruttivo e sperimentale”, che sfugga alla logica della guerra permanente.
  98. Sono un po’ allergico alle anticipazioni, ma la lista dei 101 album più attesi del 2015 di Stereogum contiene cose davvero notevoli. (Una su tutte: il nuovo disco dei Modest Mouse).
  99. La rivoluzione digitale e la distruzione dei posti di lavoro in un breve articolo su Alfabeta2.
  100. Com’è festeggiare il Natale su una nave incagliata fra i ghiacci? Così.

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