12 novembre 2015 13:43

Il 10 novembre la giuria del premio Taylor Wessing, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per il ritratto fotografico, ha annunciato i vincitori della 22ª edizione. La scelta è avvenuta tra 2.201 fotografi provenienti da settanta paesi.

Il britannico David Stewart ha riproposto una versione aggiornata di un ritratto che era stato già presentato al concorso (e lo aveva vinto), Five girls 2008. Sei anni fa il fotografo, che è originario di Lancaster e ha cominciato la sua carriera fotografando i punk, aveva chiesto alla figlia adolescente e alle sue amiche più care di posare insieme attorno a un tavolo. Nel 2014, le ragazze si ritrovano, uguali e diverse, davanti all’obiettivo di Stewart in Five girls 2014. “Rimango sempre affascinato da come interagiscono le persone, oppure, come in questo caso, non interagiscono affatto”, racconta l’autore. “Dall’aspetto fisico alla scelta dei vestiti, si capisce che sono parte dello stesso gruppo, eppure si avverte anche una certa distanza”.

Hector, giugno 2014. (Anoush Abrar)

L’iraniano Anoush Abrar, vincitore del secondo premio, si è lasciato ispirare dal dipinto Amorino dormiente di Caravaggio per realizzare Hector: “Volevo assolutamente fare una mia versione dell’opera e questo primo risultato mi ha spinto a realizzare una serie”.

Nyaueth, febbraio 2015. (Peter Zelewski)

Il terzo premio è andato allo statunitense Peter Zelewski con il ritratto di una donna incontrata a Oxford street, a Londra, mentre lavorava su Beautiful strangers, un progetto che vuole sfidare il concetto di bellezza tradizionale con ritratti di estranei incontrati per strada. Zelewski vuole cogliere l’unicità dei loro volti e della loro personalità.

Amira and her children, settembre 2014. (Ivor Prickett, Unhcr/Panos Pictures)

Ivor Prickett è un fotoreporter che ha lavorato per circa cinque anni tra la Turchia e il Medio Oriente. L’anno scorso ha realizzato il ritratto Amira and her children mentre era impegnato su un progetto dell’Alto commissariato per i rifugiati nel nord dell’Iraq. Ha incontrato Amira in un campo profughi vicino a Erbil, dove si è rifugiata dopo essere scappata con i suoi figli da Mosul, occupata dallo Stato islamico. Con questa foto, Prickett ha vinto il quarto premio.

Tutte le foto selezionate quest’anno sono in mostra nella National portrait gallery di Londra fino al 21 febbraio 2016.

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