02 agosto 2018 11:58

Si diceva che il loro arrivo avrebbe provocato nuove forme di criminalità, favorito la diffusione di malattie, trasformato il modo di fare la guerra e reso i conflitti ancora più terribili, annullato le identità culturali, distrutto i commerci locali, rivoluzionato le relazioni sociali, aiutato la circolazione di idee pericolose. Era tutto vero. Nella prima metà dell’ottocento, con l’arrivo delle ferrovie successero tutte queste cose. Ma anche molte positive, e oggi non potremmo immaginare un mondo senza treni e senza “il valore aggiunto dello spettacolo dei finestrini” di cui parla Cristian Vázquez a pagina 11.

All’inizio i treni viaggiavano a 35 chilometri orari, una velocità eccezionale per quei tempi. E la rapidità con cui scorrevano i paesaggi non solo sorprendeva ma addirittura allarmava per gli effetti di quello che oggi definiremmo “sovraccarico informativo”. In un articolo intitolato “Influenza dei viaggi ferroviari sulla salute pubblica”, la rivista medica The Lancet scriveva che “la rapidità e la varietà delle impressioni inevitabilmente affaticano gli occhi e il cervello”. E il 22 agosto 1837, di ritorno da un viaggio in treno, lo scrittore Victor Hugo osservava: “La velocità è inaudita. I fiori ai bordi del campo non sono più dei fiori, sono invece delle macchie o meglio dei raggi rossi o bianchi; non ci sono più punti, ma solo raggi; i campi di grano sono grandi capigliature bionde; l’erba medica simile a lunghe trecce verdi; i borghi, i campanili e gli alberi danzano e si mescolano follemente all’orizzonte; ogni tanto un’ombra, una forma, uno spettro appare e sparisce come un lampo; è una guardia ferroviaria”.

Quali delle novità che oggi ci sbalordiscono o spaventano faranno sorridere tra centocinquant’anni i viaggiatori e le viaggiatrici? Benvenuti nel numero dei viaggi. Internazionale va in vacanza. Sarà di nuovo regolarmente in edicola il 24 agosto. Il nostro sito sarà sempre aggiornato.

Questa rubrica è uscita il 3 agosto 2018 nel numero 1267-1268-1269 di Internazionale, a pagina 9. Compra questo numero | Abbonati

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