03 giugno 2021 14:29

I lockdown dell’anno scorso hanno contribuito a ridurre del 6 per cento circa le emissioni di gas serra legate all’uso di combustibili fossili. Malgrado questo, le temperature hanno globalmente continuato a essere di 1,2 gradi superiori ai livelli preindustriali, quindi pericolosamente vicine al limite di 1,5 gradi fissato a livello internazionale e oltre il quale si prevede che anche mezzo grado in più possa aumentare di molto il rischio di siccità, alluvioni, ondate di calore e povertà per centinaia di milioni di persone. Ma la situazione è già ora complicata.

Uno studio uscito sul Nature Climate Change, e basato sui dati di 732 località in 43 paesi, ha calcolato che più di un terzo di tutte le morti avvenute tra il 1991 e il 2018 per il caldo può essere attribuito alla crisi climatica provocata dagli esseri umani.

Il giornalista scientifico John Carey descrive sul Bulletin of the Atomic Scientists quel fenomeno recente per cui alcune persone intelligenti, di solito maschi bianchi, “si paracadutano dall’alto per spiegare a noi comuni mortali la verità sulla lotta al cambiamento climatico”.

La giornalista Emily Atkin li chiama i “first-time climate dudes”, principianti convinti di essere grandi esperti di questioni climatiche. Tra loro ci sono persone come Bill Gates, secondo cui ogni tentativo di ridurre rapidamente le emissioni di gas serra è “una favola”, lo scrittore Jonathan Franzen, secondo cui dobbiamo “accettare che il disastro sta arrivando”, e John Kerry, l’inviato di Joe Biden per il clima, secondo cui la metà dei futuri tagli alle emissioni sarà il risultato di tecnologie non ancora inventate.

“In realtà abbiamo già a disposizione gli strumenti che ci servono per sconfiggere il mostro della crisi climatica”, scrive Carey. Queste tecnologie non solo sono già accessibili, ma migliorano e diventano più economiche a un ritmo sorprendente. “Tra venti o cinquant’anni, l’umanità potrebbe guardarsi indietro e chiedersi perché mai abbiamo pensato che fosse così difficile, o così costoso, superare l’era dei combustibili fossili”.

Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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