16 gennaio 2016 14:01

Valerio Magrelli, Lo sciamano di famiglia
Laterza, 184 pagine, 18 euro

Il poeta Valerio Magrelli racconta in questo libro illustrato alcuni incontri che nel corso della sua vita ha avuto con Federico Fellini. Comincia ricordando la sua esperienza di provvisorio (e ignorato) aiuto regista sul set di Casanova, e attraverso associazioni d’idee legate a quel periodo – il medico amico della madre che a Fellini l’aveva raccomandato, l’interesse del regista per il paranormale – ricostruisce il contesto culturale che aveva reso possibile il loro incontro.

Racconta la sua giovinezza in un ambiente di medici in cui potevano coesistere grandi novità e tradizioni antiche, in cui trovavano posto l’omeopatia, il metodo Montessori, le paretimologie e lo spiritismo. Un contesto culturalmente non estraneo al cinema di Fellini. Da qui Magrelli sposta il discorso sul modo misterioso in cui il regista creava immagini e storie a partire dalle sue ossessioni. Per farlo usa due tipi di materiali: i disegni di sogni e progetti che Fellini raccolse nel suo librone (I disegni di Fellini, Laterza 1982) e gli scritti, in prosa e in versi, che Magrelli stesso ha pubblicato nel tempo.

Ne emerge una riflessione sulle coincidenze, sul modo in cui la poesia o il cinema possano consentire di trovare il proprio ordine nel mondo, accettarlo e infine di nutrirlo di qualcosa di nuovo, qualcosa che alimenti la propria e l’altrui immaginazione.

Questa rubrica è stata pubblicata il 8 gennaio 2016 a pagina 78 di Internazionale, con il titolo “Poesia, cinema e ossessioni”. Compra questo numero| Abbonati

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