03 novembre 2020 13:11

Bruno Latour
La sfida di Gaia. Il nuovo regime climatico
Meltemi 420 pagine, 24 euro

Oggi che incombe l’emergenza sanitaria sono rimasti in pochi a chiedersi come arrestare la catastrofe ecologica. Ma anche prima che dilagasse la pandemia, l’azione politica su questo tema era a un punto di stallo: i climatologi spiegavano che emissioni, gas serra e altri indicatori avevano passato la soglia dell’irreversibile e cittadini e politici mettevano in atto misure minime, incapaci d’invertire la tendenza. Da questo stallo parte Bruno Latour per sostenere che la nostra unica speranza è imparare a pensare diversamente il nostro ruolo nel mondo, superando la separazione tra cultura e natura.

Per farlo ridiscute la differenza tra forze naturali prive di agency e forze umane che ne sono dotate, convoca nozioni come Gaia, il pianeta composito che esiste grazie alle creature da cui è abitato, o antropocene, l’era geologica che dimostra la fallacia scientifica e religiosa di separare ambiente e uomini. Prosegue proponendo di leggere la modernità come l’affermazione di un progetto per realizzare il paradiso sulla Terra, che presupponeva che la fine dei tempi fosse già avvenuta. Per invertire la rotta bisogna invece rendersi conto che sta avvenendo ora ed elaborare strumenti giuridici e politici perché le componenti che finora hanno agito sul nostro pianeta possano avere rappresentanza.

Questo articolo è uscito sul numero 1382 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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