16 dicembre 2020 17:14

Bruno Latour
Nous ne vivons pas sur la même planète – un conte de Noël
Imaginer les gestes barrières contre le retour à la production d’avant-crise
Aoc, 36 pagine, 6 euro

Un anno fa erano ancora in pochi a immaginare che anno ci aspettava, a prevedere che il lavoro, l’economia e la vita sarebbero cambiati in modo così improvviso. Poi, quando si è cominciato a capire cosa stava succedendo, i commenti e le interpretazioni in diretta hanno cominciato a moltiplicarsi per dissolversi gradualmente durante l’estate. Cosa resta oggi di tutta quella letteratura?

Tra i testi da salvare ci sono questi due articoli del filosofo Bruno Latour apparsi sulla rivista online Aoc, che li ripubblica ora in un fascicoletto cartaceo (ma si trovano online anche tradotti in varie lingue). Il primo (“Non viviamo sullo stesso pianeta”) parte dal problema più urgente prima della pandemia: l’ecologia. Guarda indietro facendo la storia dei modi in cui abbiamo pensato il mondo e ne propone uno nuovo. Il secondo (“Immaginare i gesti-barriera contro il ritorno alla produzione pre-crisi”) collega ecologia e pandemia a partire da una considerazione importante da ricordare oggi, mentre esitiamo tra il desiderio di archiviare il 2020 e il terrore di continuare a farci i conti: “In poche settimane”, scrive Latour, “è stato possibile sospendere, in qualsiasi parte del mondo e nello stesso momento, un sistema economico a detta di tutti impossibile da rallentare o ridirezionare”.

Questo articolo è uscito sul numero 1388 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it