18 luglio 2017 17:52

1. Radiohead, I promise
Esattamente vent’anni anni fa usciva Ok computer, profetico upgrade al sistema operativo del rock: l’ansia da tecnologia imperante s’insinuava nei lamenti del cantante Thom Yorke, e nelle sottili manipolazioni di Nigel Godrich che regalavano al tutto abbastanza sfumature per campare a lungo nel reparto “band di spessore”. Inevitabile, ora, l’uscita di Oknotok: raccolta di versioni deluxe, inediti, outtake e quant’altro. Il possesso fisico è ormai passè, ma è toccante riascoltare l’inedito in cui il fuggente Yorke promette di non sottrarsi più a nulla.

2. Max Zanotti feat.Tullio De Piscopo, Obliviona
A venticinque anni dalla scomparsa del maestro argentino Astor Piazzolla, un suo classico trasformato in alterna-tango edgy dal cantante dei Casablanca con l’aiuto del mitico batterista napoletano. Una storia di padri, figli ed edizioni musicali: Aldo Pagani, editore di Piazzolla e il figlio Alain, titolare della casa discografica Ostile Records, che attinge al catalogo del padre per un ep, Astor en clave Ostile, con riletture nervosette e spine di rosa tra i denti. Di particolare eleganza Vayamos al diablo, suonata dagli Espace Temps.

3. Materianera, Mad world
Trentacinque anni fa i Tears for Fears pubblicavano l’esordio The hurting, un capolavoro di synth pop tormentato ma invecchiato benissimo. Con grandi brani come Change e la meravigliosa Mad world, inno contro la frenesia della vita moderna ripreso da Gary Jules per il film Donnie Darko. Ora con il pezzo si cimenta anche un terzetto torinese un po’ electro trippy, in cui primeggia Yendry Fiorentino, cantante di origini dominicane che si districa tra i sequencer per scavare nel lato soul di una canzone che merita di sopravvivere ancora a lungo.

Questa rubrica è stata pubblicata il 14 luglio 2017 a pagina 92 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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