21 novembre 2017 18:08

1. Belize, Superman
“Siete tutti molto strani / Pretenziosi e poco umani”. Ci voleva una canzone di protesta contro quegli sbruffoni di supereroi. È uno dei cinque brani nel nuovo ep della band varesotta, Replica, una cosa di tempi lenti, piani sequenza, inquietudini, qualche vaghezza, ma non senza un minimo di scrittura interessante (anche se forse non era necessario scomodare lo “zucchero e catrame” di Lucio Dalla). Chissà, però, Iride forse è la migliore canzone d’amore tra zombie che ci sia. Zombie come noi, che più antisupereroi non si può.

2. Odiens, Thelonious
E supereroe per supereroe, perché non Thelonious Monk e A night in Tunisia? Come la sigla di un cartone animato pop a sfondo jazzistico con tanto di “baronessa dalla gelida Russia”. Un episodio dell’album Long island baby, che riprende nella grafica, e anche nella musica, l’idea del view-master, l’antico gadget stereoscopico che faceva spiare mondi diversi attraverso diapositive in un visore: il western all’italiana, un punjabi surf, una pasticca doposbronza perché l’altra notte ho esagerato. Come un’antologia dell’alt-pop all’italiana.

3. Enzo Jannacci, Bartali
Esempio di supereroismo al cubo: la canzone dell’eroico chansonnier astigiano sull’eroe-mito a pedali toscano, cantata da un eroe della coscienza civile ironica. Nel quarto cd della nuova mega antologia di Paolo Conte, intitolata Zazzarazàz, ci sono varie cover famose dei suoi brani, da Miriam Makeba che accarezza Don’t break my heart a Dalla e De Gregori che strapazzano il Gelato al limòn. Ma l’unica cover più struggente dell’originale di Conte è questa Bartali di Enzo Jannacci, con la complicità dell’autore stesso. Eroi.

Questa rubrica è stata pubblicata il 17 novembre 2017 a pagina 102 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it