29 gennaio 2020 17:18

Handshake
Lasagna
“Eat your lasagna before they get cold!”. Se la nonna avesse militato in una formazione grunge dei primi anni Nirvanta, lo direbbe così, come in questo ghiotto pezzo amarcord servito come fumante apripista dell’album d’esordio, An ice cream man on the moon. È sempre meglio delle lasagne che propina Paris Hilton su YouTube. Qui, almeno, abbiamo una giovane band fiorentina dagli ascolti colti, che se la suona a Londra, e balla Impala, cita Gilmour e grattugia Radiohead. Bravi, ma speriamo che non si dimentichino il parmigiano.

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The Lost Brothers
After the fire
In Irlanda, invece, ballate rudimentali cotte nel forno a legna, abbrustolite sui falò incrociati di due chitarre, basso e batteria. Da qualche parte tra i primi National e i primi Mumford & Sons, i non imparentati Mark McCausland e Oisin Leech, reduci dal naufragio delle loro band precedenti, hanno stretto un sodalizio basato su affinità elettive. Americana, armonie vocali, ballate, patate e gusto romantico da cowboy di Nashville. Un ricettario declinato con bravura da cinque album. E quello nuovo, After the fire after the rain, si preannuncia succulento.

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Perturbazione
Mostrami una donna
È una chicca crudista, una trasognata trovata jingle jangle, una ballata hippy di armonie californiane anni sessanta? È questo e altro ancora: è un amuse-bouche che solletica l’udito. Un antipasto di (Dis)amore, il nuovo opus magnum in arrivo a marzo della nostra band indie piemontese preferita. Come un loro White album di cibo e vita a cottura lenta, pochi trucchi da studio e tanto gusto di suonare. Pochi sanno raccontare una storia di vicini con cui si barattano coperte di lana e mezzo ragù come la band di Tommy Cerasuolo e dei fratelli Lo Mele.

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Questo articolo è uscito sul numero 1342 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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