22 settembre 2016 17:50

La vita possibile, il nuovo film di Ivano De Matteo, comincia con un cazzotto, in pancia. A prenderselo è Margherita Buy, la protagonista. Interpreta Anna, una donna che decide di lasciare il marito violento e la sua casa di Roma per trasferirsi (quasi una fuga) a Torino, insieme al figlio di 13 anni Valerio (Andrea Pittorino).

Non è la prima volta che De Matteo colpisce duro all’inizio di un film. Basta ricordare il running start di I nostri ragazzi (2014). E il cazzotto che riceve Anna funziona come una molla. Per lei è il segnale che non può più andare avanti così. Un po’ la stessa cosa vale per il film, scritto da De Matteo insieme a Valentina Ferlan (che è autrice anche del soggetto). Quelli che sembrano i presupposti per una storia di violenza domestica, come se ne trovano tante nelle pagine di cronaca, vengono abbandonati per prendere la strada, più difficile e profonda, della storia intima di una madre e un figlio alle prese con la vita di tutti i giorni, con il coraggio che ci vuole per ricominciare e con la dignità che si può trovare andando oltre i pregiudizi.

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Lungo questa strada Anna e Valerio incontrano alcune persone, tre in particolare che li aiuteranno a uscire dall’angolo. Carla (Valeria Golino), un’amica di Anna, attrice teatrale, che ospita i due nella sua bella casa torinese. Mathieu (Bruno Todeschini), proprietario di un ristorante che sta davanti a casa di Carla, che si mostra rapidamente solidale con Anna e Valerio. Infine Larissa (Caterina Shulha), una prostituta russa che diventa suo malgrado la prima amica di Valerio nella sconosciuta Torino.

Tre cose per chiudere. Vista l’interpretazione di Andrea Pittorino si può senz’altro dire che Ivano De Matteo ci sa fare con i ragazzi, sempre al centro dei suoi film. Magnifica l’interpretazione di Margherita Buy semplice e naturale, densa di sfumature. E, infine, De Matteo conferma di saper sfruttare il mezzo cinematografico per raccontare la realtà in cui viviamo, ma senza ricorrere a trucchi, sentimentalismi, cliché e mezzucci tipici del cinema più banale, puntando invece sulla scrittura e sulla regia.

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In uscita anche un doppio remake (I magnifici sette di Antoine Fuqua), due sequel (Bridget Jones’s baby di Sharon Maguire e Blair witch di Adam Wingard), Elvis & Nixon di Liza Johnson, con Michael Shannon e Kevin Spacey, e Frantz di François Ozon, direttamente dalla Mostra del cinema di Venezia.

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