16 febbraio 2017 18:52

Le uscite di questa settimana contengono due grossi tasselli del puzzle che compone la notte degli Oscar di quest’anno. Moonlight e Manchester by the Sea hanno ricevuto rispettivamente otto e sei candidature agli Academy awards e hanno già raccolto premi importanti. Difficilmente riusciranno a soffiare a La la land i premi principali, ma sono comunque degli outsider che qualche statuetta se la meritano.

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Moonlight di Barry Jenkins racconta la vita difficile di Chiron, un ragazzo afroamericano del sud degli Stati Uniti, in tre momenti decisivi della sua vicenda. Nel primo capitolo Chiron è un bambino diviso tra la madre tossica Paula e Juan (rispettivamente Naomie Harris e Mahershala Ali, entrambi candidati all’Oscar come non protagonisti), uno spacciatore che sembra, almeno in un primo momento, offrire un appoggio più solido al piccolo Chiron. Nella seconda parte Chiron è un adolescente che deve vedersela con la solita madre tossica, i soprusi di alcuni compagni di scuola e la sua sessualità che comincia a rivelarsi in modo chiaro. Infine nel terzo capitolo Chiron è ormai un adulto che ha preso la sua (brutta) strada e si ritroverà costretto a saldare tutti i conti in sospeso con il passato.

Oltre al perfetto cast tutto afroamericano, il film deve la sua forza all’equilibrio tra il racconto intimo di un singolo individuo e lo spaccato sociale pressoché disperato che offre, una dura realtà che però riesce a raccontare anche con momenti di poesia. È una pellicola molto molto americana, proprio come Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan, anche se sono due film molto diversi tra di loro. La morte del fratello Joe costringe Lee (Casey Affleck) a tornare a Manchester-by-the-Sea, la cittadina del Massachusetts da cui se n’è andato anni prima. Lee è un uomo schivo e riservato, ed è solo. Scopriremo presto perché e anche cosa esattamente deve affrontare tornando nella città che ha abbandonato qualche anno prima. Il confronto con il passato è reso meno drammatico da Patrick (Lucas Edges), il nipote che suo fratello ha affidato proprio a Lee. Un rapporto prezioso su cui ricominciare finalmente a costruire qualcosa.

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Anche in questo caso abbiamo a che fare con un ottimo cast (stavolta però tutto bianco): davvero impossibile trovargli un punto debole. Perfetto il protagonista nel declinare emozioni profonde che si percepiscono appena, dietro uno schermo praticamente impenetrabile. Ottime anche le interpretazioni di Michelle Williams e di tutti i giovani (Hedges ha avuto la candidatura all’Oscar, come Williams e Affleck). Meritata, meritatissima, anche la nomination per la sceneggiatura originale, scritta dallo stesso Lonergan.

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Accanto a questi due pesi massimi, questa settimana sono usciti anche Resident evil. The final chapter, sesto capitolo (e ultimo, davvero?) della saga ispirata al celebre videogioco, diretto da Paul S.W. Anderson con Milla Jovovich, e Mamma o papa? con Antonio Albanese e Paola Cortellesi, diretti da Riccardo Milani. Incredibile, ma anche questi due film hanno qualcosa in comune. Non la pioggia di nomination ma una curiosità: Anderson e Jovovich sono marito e moglie, proprio come Milani e Cortellesi. Buffa coincidenza.

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