30 giugno 2020 09:38

Angela Merkel è la cancelliera della Germania dal 2005, e alla fine del mandato in corso, nel 2021, lascerà l’incarico. La prossima sarà dunque l’ultima presidenza di turno dell’Unione per questa donna che al momento è senza alcun dubbio la più forte personalità europea.

Molti le rimproverano la prudenza, la scarsa immaginazione e il pragmatismo che davanti a una domanda sulla sopravvivenza dell’Unione l’ha portata a dichiarare che “dovremmo evitare di sollevare troppo spesso il tema dell’esistenza dell’Unione e limitarci a fare il nostro lavoro”. Di sicuro, al suo posto, un francese si sarebbe lasciato andare a grandi elucubrazioni filosofiche.

Ma Angela Merkel è anche una donna capace di esercitare tutto il suo peso politico nei momenti decisivi, come ha fatto di recente insieme a Emmanuel Macron appoggiando un grande piano di rilancio basato sull’indebitamento comune dei 27, spezzando un tabù in Germania e nei cosiddetti paesi “frugali”.

Il mondo a un crocevia
Possiamo fare una scommessa senza paura di perderla: Angela Merkel, presidente di turno quando dovrà essere presa una decisione sul piano in occasione del vertice del 17 e 18 luglio, farà di tutto per ottenere una posizione unitaria dei 27 paesi europei, e non accetterà un fallimento.

Il semestre di leadership tedesca è atteso con impazienza da tutte le persone consapevoli del fatto che l’Europa e il mondo si trovano a un crocevia, segnato dalla crisi economica e dalle rivalità tra le potenze. Anche se la presidenza semestrale non prevede grandi poteri, il paese che la ricopre può influenzare il dibattito e fare la differenza. Il peso politico e il talento di Merkel, in questo senso, sono un elemento positivo.

La cancelliera non è stata descritta sempre in questi termini. A Parigi Merkel ha deluso molti dopo l’elezione di Macron, nel 2017, quando il nuovo presidente francese aveva avanzato alcune proposte senza trovare risposta a Berlino, a causa delle complicazioni politiche interne tedesche ma anche dello scarso entusiasmo suscitato nella cancelliera.

Il contesto geopolitico ha fatto evolvere la situazione, e il 29 giugno Merkel ha accolto in Germania Macron per un minivertice alla vigilia dell’avvio di questa presidenza cruciale.

Il tandem franco-tedesco ha ritrovato il suo slancio. Se Merkel e Macron sfoggiano con insistenza la loro intesa è perché sono consapevoli delle angosce generate da questa epoca turbolenta.

Un sondaggio realizzato in nove paesi europei su iniziativa del centro Ecfr indica che i cittadini del vecchio continente non si fidano degli Stati Uniti (due terzi degli intervistati hanno un’opinione negativa su Washington), provano un’ostilità crescente nei confronti della Cina, sono delusi dalla risposta dell’Unione al covid-19 e si sentono “soli e vulnerabili” davanti alla pandemia.

In questa situazione caratterizzata dall’ansia, Merkel è una figura rassicurante, una donna politica con i piedi per terra e non solo la “Mutti”, la madre, del cliché giornalistico. La cancelliera ha sei mesi di tempo per consentire all’Europa di trovare la rotta nel disordine del mondo attuale.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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