04 aprile 2017 13:42

Il governo di Baghdad ha condannato la decisione delle autorità locali di Kirkuk di issare la bandiera curda sugli edifici pubblici della città. Secondo alcuni esponenti del Fronte turcomanno iracheno, “Kirkuk è un fuoco che, se alimentato, brucerà tutti”. Sia gli abitanti arabi di Kirkuk sia quelli della minoranza turcomanna considerano l’esposizione della bandiera curda un gesto strano, che va contro la costituzione e rischia di far scoppiare le rivalità etniche in questa città ricca di petrolio. Anche il portavoce del presidente turco, Ibrahim Kalyn, ha avvertito che la questione potrebbe far salire la tensione con i paesi confinanti.

Nel nome dei curdi
La mossa ha diviso anche i curdi. Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) sostiene che la bandiera non rappresenta il popolo curdo perché la bandiera blu e gialla era in origine il simbolo del Partito democratico del Kurdistan (Pdk). Ma il presidente del governo regionale curdo ha approvato il gesto storico compiuto dal consiglio municipale di Kirkuk, che considera come un primo passo verso un referendum per un Kurdistan indipendente nel prossimo futuro.

Tutti in Iraq seguono con interesse le ultime fasi della battaglia per la conquista di Mosul. Ma la diatriba sulla bandiera curda è solo un esempio dei conflitti che scoppieranno in futuro.

(Traduzione di Francesca Sibani)

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