27 luglio 2020 16:42

I rapporti con gli Stati Uniti sono stati il principale argomento di discussione durante la visita del primo ministro iracheno Mustafa al Kadhimi in Iran, il 21 luglio. Il leader supremo iraniano Ali Khamenei gli ha detto che l’Iran non interferirà nelle relazioni tra Iraq e Stati Uniti, ma lo ha avvertito che “gli Stati Uniti sono un nemico per entrambi i paesi”. Durante la sua visita di due giorni i leader iraniani hanno espresso l’aspettativa che Al Kadhimi metta in pratica il piano varato dal parlamento iracheno per consentire all’esercito statunitense di ritirarsi dall’Iraq.

Non sono queste le intenzioni di Al Kadhimi adesso, visto che il gruppo Stato islamico sta conducendo delle operazioni militari a nordovest di Baghdad. Anche se il primo ministro ha promesso ancora una volta che l’Iraq non offrirà il terreno a nessuna operazione militare statunitense contro il vicino Iran.

Al Kadhimi, che all’inizio del suo esilio ha vissuto in Iran e parla persiano, sa benissimo quanto l’Iran abbia bisogno dell’Iraq come polmone finanziario. Il presidente iraniano Hassan Rohani gli ha chiesto di incrementare gli scambi commerciali fino a un volume di 20 miliardi di dollari. Dal canto suo Al Khadimi ha cercato di barattare la finanza con la sicurezza, chiedendo ai leader iraniani di aiutarlo a rafforzare la sicurezza in Iraq contro le milizie sciite supportate da Teheran. Tutto dipenderà da quanto tesi si faranno i rapporti tra Stati Uniti e Iran in vista delle elezioni americane. Khamenei ha ricordato ad Al Khadimi che gli statunitensi hanno assassinato il generale Qassem Soleimani mentre si trovava come ospite nel suo paese. La possibilità di una rappresaglia iraniana è ancora presente. È stato un inizio difficile per Al Khadimi che andrà in visita, dopo l’Iran, in Arabia Saudita, Kuwait, Turchia e Stati Uniti.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

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