23 maggio 2018 17:45

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Mi piace il pissing e tempo fa mi era giunta voce di un tizio che abitava in campagna e organizzava dei party a tema nel suo giardino. Ho trovato una mailing list per appassionati, nella quale lui ha scritto per annunciare uno di questi appuntamenti. Gli iscritti parlavano tanto, ma nessun altro si era ancora offerto di organizzare, nemmeno io (lo farei, ma il mio giardino si vede da quattro case circostanti). Le regole del padrone di casa su chi poteva partecipare erano molto semplici: bisognava identificarsi come maschi e vestire in modo mascolino. Arrivando al party ho trovato tre o quattro ospiti, più il padrone di casa. Mi sono divertito. Il padrone di casa aveva preparato da bere in abbondanza, asciugamani, sedie, tende parasole e candele per tenere alla larga le zanzare. Sono tornato un paio di volte. I presenti sono tutti abbastanza socievoli, e la situazione perversa quanto basta. Ma allora il problema qual è? Il padrone di casa. È esuberante in modo fastidioso. Insiste a mettere musica classica (che non crea esattamente l’atmosfera). Ogni volta che piscia su qualcuno, ripete le stesse battute goffe. Si lamenta di chi dice che verrà e poi non si fa vedere. Sei lì che ti stai godendo il tuo momento con qualcuno, e immancabilmente lui si intromette. Quand’è successo ho cercato di fargli capire, senza essere scortese, che non cercavamo compagnia, ma lui non coglie. Il party è suo, e tanto di cappello per il fatto di organizzarlo, ma se il padrone di casa non sa quand’è il momento di farsi da parte rovina il divertimento. Sono arrivato al punto che non mi sento più nemmeno motivato ad andarci. Devo farmene una ragione oppure gli dico qualcosa in privato?

–Person Exasperates Enthusiast

Vale anche per te il consiglio che ho dato a un altro lettore alle prese con un ospite che si intrometteva durante un’orgia: “Anche le persone gentili e perbene possono essere del tutto incapaci di cogliere i segnali, specie se farlo significa ritrovarsi esclusi da un’ammucchiata alcolica. Tu non lanciare segnali, diglielo. Non esiste regola di galateo che possa attenuare il disagio e l’imbarazzo di un momento del genere, per cui bisogna agire di forza”.

Sostituisci “un’ammucchiata alcolica” con “un bel diluvio dorato”, PEE, e il consiglio funziona anche per te. Almeno fino a un certo punto, perché nel tuo caso la persona a cui va detto non è uno degli ospiti, ma il padrone di casa (che mi pare un padrone di casa generoso. Voglio dire: bevande, asciugamani e tende parasole a un pissing party? Lusso vero). Il suo comportamento, però, sembra effettivamente fastidioso. Organizzare un sex party non dà il diritto di intromettersi, e le battute stupide hanno il dono di ammazzare l’atmosfera e stroncare le erezioni.

Che fare, quindi?

Potresti spedirgli un’email o telefonargli. Lo ringrazi per l’invito, gli spieghi che apprezzi l’impegno speso (le tende!), e poi gli spieghi come mai la gente dice che verrà e non si fa vedere: sei troppo esuberante, metti musica pessima, hai il brutto vizio di intrometterti, e devi imparare nuove battute da dire mentre pisci su qualcuno (oppure, meglio ancora, evitare di dirne). Non credo però che elencandogli i suoi difetti otterrai granché, se non di farti depennare dalla lista degli invitati ai prossimi party.

Perché allora non organizzarne uno tu? Non serve avere un grande giardino: presumo che in casa tua ci sia una vasca da bagno. Integra la vasca con un paio di piscinette per bambini disposte su un telo di plastica in salotto o in cantina, e chiedi agli ospiti di limitarsi alla vasca, alle piscinette o al telo.

Così potrai scegliere i partecipanti, decidere la musica e, in qualità di padrone di casa, stabilire le regole su battute e intromissioni: vietate entrambe, e ai battutari invadenti verrà chiesto di rimettersi i pantaloni e andarsene.

Un’ultima considerazione: se te la senti di investire un po’ di tempo per conoscere meglio il padrone di casa, ovvero se lo tratti come un essere umano, potresti indurlo ad aprirsi su una questione che evidentemente lo frustra: le persone che dicono che verranno e poi non si fanno vedere. Se ti sembra che davvero non ne capisca il motivo, PEE, potresti cogliere la palla al balzo e chiedere se gli interessa qualche critica costruttiva. Se lui risponde di sì, puoi elencargli con delicatezza i miglioramenti che potrebbe apportare: niente battute, musica più adatta e divieto di intromissione per tutti (non solo lui).

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Ho fatto sesso a tre con mio marito e un uomo conosciuto su Instagram (l’ultimo posto che mi sarei immaginata)! Ci siamo divertiti tutti, e dopo non c’è stato imbarazzo. Sono convinta che sia andata così bene perché, dopo aver letto per anni Savage love, abbiamo imparato a “usare le parole” e trattare il nostro “ospite molto speciale” con rispetto! Grazie, Dan!

–My Ultimate Fantasy Fulfilled

Prego, MUFF!

Sono una donna cisgender che si è da poco dichiarata lesbica dopo essersi identificata per tre anni come bisessuale. Avendo avuto rapporti sessuali con uomini e con donne, ho infine ammesso a me stessa di essere gay. Ora che che mi sono dichiarata, voglio evitare tutto ciò che potrebbe di nuovo darmi l’impressione di negare la mia identità. La domanda che ti faccio è: se vado a letto con un uomo sono una lesbica difettosa? In questo periodo lavoro 50 ore a settimana e studio. Il tempo per una relazione non ce l’ho, e trovare donne con cui fare sesso occasionale è difficile. Un amico che conosco bene e di cui mi fido si è proposto. Sulle prime gli ho detto di no, ma adesso ci sto ripensando. Per quanto mi riguarda, il sesso con gli uomini non è paragonabile a quello con le donne. Su una scala da 1 a 10 si colloca nettamente sotto il 5. La testa però mi dice “È comunque sesso!” e a suo modo sarebbe piacevole. Non vorrei però che la cosa rimettesse in dubbio la mia sessualità. Penso che agli amici andrebbe assolutamente nascosta, e se mi sento così in colpa da nasconderla non sarà il caso di evitare? Per me riuscire a dichiararmi lesbica è stato come riprendere a respirare. Mi sento più me stessa e sono molto più felice. Temo però che il semplice fatto di prendere in considerazione questa possibilità mi faccia passare per bisessuale. Forse voglio solo che qualcuno mi dia il permesso e mi assolva. Sarei una “cattiva” lesbica? O vuol dire che devo identificarmi come bisessuale?

–Girl Asking You

Siccome vengo spesso accusato di essere un po’ troppo favorevole all’opzione “sedersi su un cazzo”, GAY, ho deciso di fare un passo indietro e sottoporre la tua domanda a due lesbiche.

“Si preoccupa troppo delle definizioni”, risponde Lesbica n. 1. “Una volta anch’io inciampavo su un cazzo ogni tanto — prima che smettessi di bere tequila — ma non per questo ero meno intensamente lesbica o omoafettiva. E se ai suoi amici frega così tanto di chi si scopa, allora deve trovarsi degli amici con passatempi più interessanti”.

“Non credo ci sia niente di male se a lei o a qualsiasi altra lesbica viene voglia di farsi un maschio”, dice Lesbica n. 2. “Io con un maschio non ci andrei, ma sono d’accordo sul fatto che le donne in cerca di sesso occasionale con altre donne facciano più fatica degli uomini in cerca di uomini, e perfino degli uomini in cerca di donne. Le donne, dopo una scopata, vogliono istantaneamente la relazione stabile. Le battute sulle lesbiche che al secondo appuntamento vanno a convivere sono vere, cazzo! Ma se per lei identificarsi è importante, allora credo che al momento scegliere l’etichetta queer sarebbe meglio che continuare a sforzarsi per stabilire se è solo bisessuale o solo lesbica, e solo una delle due cose per sempre”.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Abbonati per ricevere Internazionale
ogni settimana a casa tua.

Abbonati