30 dicembre 2020 16:19

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Una mia cara amica lesbica è sposata da un paio di anni. Lei e la moglie non fanno che scontrarsi da quando si sono conosciute. La mia amica ha alle spalle una vita familiare terribile e non sa cosa sia la stabilità. È anche profondamente insicura. Con la moglie non fanno altro che chiamare la polizia e chiedere ordinanze restrittive che puntualmente violano rimettendosi insieme. Io le ho detto che un conto è se tutta questa tensione le piace, ma se le viene imposta e non vuole vivere così il discorso cambia! Evidentemente, però, non riesce a lasciarla. Mi dice che “le coppie lesbiche vivono di drammi”, e che io non posso capire perché sono “troppo etero”. Due domande: davvero tutte le relazioni lesbiche sono così burrascose? E mi rispiegheresti quella cosa del “prezzo del biglietto”? Potrei usarla per spiegare alla mia amica che questa situazione è inaccettabile. Dice sempre che intende lasciarla, ma al tempo stesso vuole essere amata, e non pensa che con un’altra le cose andrebbero meglio.

– Don’t Really Accept Melodramatic Actions

Se la tua amica lesbica non dà retta a te perché sei etero, DRAMA, di certo non ascolterà il gay qui presente. Per questo ho fatto leggere la tua email a tre mie amiche lesbiche – una specie di corte d’appello lesbica a tre teste – nella speranza che la tua amica dia retta a loro.

“I rapporti lesbici sono tutti incasinati?”, si domanda Tracey “Peaches” Cataldo, direttrice esecutiva del festival HUMP!. “No. Possono essere un tantino intensi: l’esperienza comune dell’omosessualità, dell’essere donne, l’eccesso di comunicazione su tutto… Le battute sulle lesbiche che vanno a convivere al secondo appuntamento fanno presa perché hanno un fondo di verità. Ad ogni modo, l’intensità delle emozioni e del coinvolgimento non è per forza sinonimo di intensità del conflitto. Stando alla mia esperienza, il lesbodrama scoppia su questioni come il numero di mani di vernice da dare in bagno, o quando una delle due vuole scopare e l’altra guardare The crown. Non è normale che una coppia lesbica litigiosa chiami regolarmente la polizia, e non va affatto bene che i conflitti finiscano per sembrare violenze o producano traumi. Non confondiamo le scenate con la passione”.

“Non so se le relazioni lesbiche siano più tumultuose delle altre”, dice Kati Herzog, giornalista freelance specializzata (giuro) in testicoli di cane, e co-conduttrice del podcast Blocked and reported, “ma considerando l’incidenza sorprendentemente alta di violenze domestiche nelle relazioni lesbiche, forse è così. Il fatto che alcune coppie lesbiche siano turbolente, però, non significa che lo siano tutte. Personalmente, da lesbica in erba ho avuto la mia buona dose di melodramma, tra cui un periodo con una donna che si diceva posseduta da un demone (lo era, e il demone era la cocaina). Da adulta, però, l’esperienza più drammatica che mi capita di vivere in coppia sono le puntate di The undoing la domenica sera su Hbo. Ad ogni modo, mi sembra che l’amica di DRAMA abbia una relazione poco sana, e questa non è una cosa tipicamente lesbica”.

“Dire che la tua ex era in gran forma l’ultima volta che l’hai vista, e farlo nel giorno in cui la tua attuale fidanzata compie gli anni, questo è ‘Drama’”, dice Cameron Esposito, comica e conduttrice del podcast Queery. “Lesbodrama è dirlo mentre guardi The L word: generation Q. A me sembra piuttosto che l’amica di DRAMA sia finita in un cosiddetto ‘ciclo dell’abuso’, a giudicare da segnali come la polizia, le diffide e la sensazione di non poter avere di meglio. Per esperienza personale, questo tipo di abuso non può essere interrotto da un’amica, e la cosa migliore che DRAMA può fare, in questo caso, è consigliarle un gruppo di sostegno – magari offrendosi di accompagnarla – per poi fare un affettuoso passo indietro. Non perché DRAMA sia indifferente, ma perché non possiamo controllare la vita delle persone a noi care”.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Grazie dell’assistenza, lesbiche, da qui proseguo io.

Va bene, DRAMA, ti spiego il concetto di “prezzo del biglietto”: allora, ci saranno sempre alcuni tratti dell’altra persona che ti daranno sui nervi e/o alcune esigenze – sessuali o emotive – che un partner sentimentale non potrà soddisfare, ma se ne vale la pena, se questa persona possiede altre qualità o punti di forza che compensano la sua incapacità, che so, di riempire correttamente la lavastoviglie o il suo disinteresse per il sesso anale, allora il prezzo del biglietto che bisogna pagare per stare con questa persona è sparecchiare dopo cena o rinunciare al sesso anale. E sono prezzi ragionevoli. Ma accettare le violenze – fisiche o emotive – è un prezzo che nessuno deve pagare per stare in coppia.

E il prezzo del biglietto non si applica soltanto ai rapporti sentimentali, DRAMA. Se tollerare il melodramma continuo non è un prezzo che sei disposta a pagare per essere amica di questa donna, puoi anche rifiutarti di pagarlo, nel senso che se da questa amicizia non ricevi altro, hai tutto il diritto di interromperla.

E interrompere l’amicizia potrebbe addirittura giovare alla tua amica lesbica. Chi confonde le scenate con la passione spesso gode ad avere un pubblico, DRAMA, ed essere sempre disponibili per un’amica del genere – rendersi costantemente disponibili ai suoi drammi – può avere un effetto opposto a quello desiderato. Insomma, mollare tutto e accorrere al suo fianco ogni volta che le cose vanno male potrebbe diventare un perverso incentivo a mantenere una relazione pessima. In casi del genere, DRAMA, prendere le distanze – come suggerito da Cameron – è la scelta giusta non solo per te stessa, ma anche per la tua amica. Una volta constatata l’assenza di un pubblico, potrebbe decidere di interrompere lo spettacolo.

Seguite Katie Herzog e Cameron Esposito su Twitter. Tracey “Peaches” Cataldo non si può seguire su Twitter perché non è su Twitter, però potete girare un film e proporlo al festival HUMP!.

Sono una trentacinquenne cisgender del New Jersey. Dallo scorso aprile ho una bellissima storia con una donna splendida. Come si usa tra lesbiche, quest’estate si è trasferita da me e da allora siamo inseparabili. Il problema è che da quattro anni a questa parte vivono con me anche mia sorella e il figlio di nove anni. Lei ha un sacco di problemi con l’ex – il padre del bambino – e questa settimana la mia ragazza ha avuto la sua prima interazione con gli assistenti sociali a causa dei loro continui drammi. Io ormai ci sono abituata, ma lei è andata in paranoia. Quando ho comprato casa, ho invitato mia sorella a vivere con me per aiutarla a rimettersi in piedi. Voleva dire anche avere la possibilità di creare un rapporto più stretto con mio nipote. Lei doveva finire la specializzazione infermieristica per riuscire a mantenere se stessa e il bambino. Quattro anni dopo è ancora un’infermiera semplice e vive ancora a casa mia, con la sua negatività e le sue tensioni continue. Ieri sera ha avuto una grossa lite con la mia ragazza mentre ero al lavoro – sono un’infermiera e lavoro di notte in terapia intensiva – durante la quale le ha detto che da quando ci siamo messe insieme non passo abbastanza tempo con lei e con suo figlio, ed è triste perché nessuno la aiuta, non ha amici e bla bla bla. Devo tagliare il cordone ombelicale! Voglio avere una famiglia e dei figli, e nei prossimi mesi intendo chiedere alla mia ragazza di sposarmi. A mia sorella voglio bene, davvero, e sono anni che la aiuto a raccogliere i cocci delle sue scelte sbagliate, ma adesso è ora di dare la precedenza a me stessa e alla mia felicità. Come posso farglielo capire senza darle l’impressione di voler abbandonare lei o suo figlio?

–Worried And Perplexed

Se anche esistesse un modo per chiederle di andarsene senza dare l’impressione di voler abbandonare lei o suo figlio, WAP, tua sorella farebbe comunque di tutto per dare questa impressione a te. Sa bene che, se riesce a farti sentire abbastanza in colpa e a seminare abbastanza discordia tra te e la tua ragazza, non sarà costretta a cercarsi una casa né a cominciare a camminare sulle sue gambe. Preparati dunque a un sacco di scenate, WAP, e sii ferma e inequivocabile: fissa una data ragionevole entro la quale dovrà trovarsi casa, offrile tutto l’aiuto economico che puoi ragionevolmente offrirle, e assicurati che tuo nipote abbia il tuo numero. Ho l’impressione che nel giro di un paio di anni – o di mesi – gli servirà un posto sicuro in cui rifugiarsi, e spero che la tua ragazza sia disposta a sostenerlo come fai tu.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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