01 giugno 2022 17:01

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono una persona queer di 31 anni, vivo in Europa. Ho conosciuto un uomo di 46 anni. Eravamo nella stessa città per lavoro, ci siamo contattati via app e sono seguiti alcuni incontri bellissimi. Abbiamo molti interessi simili e lavoriamo in campi paralleli. Stiamo programmando un viaggetto per vederci. Per lui è in parte lavoro, ma negli ultimi giorni faremo una vacanza insieme. Venendo al punto: lui guadagna molto più di me. Si è offerto di coprire tutti i costi necessari. Non giochiamo nello stesso campionato! A me lui piace molto e a quanto pare anch’io a lui, ma non riesco a non pensare che si creerebbe una dinamica “padre e figlio”. Devo scacciare questa sensazione oppure ascoltarla? Dice di non volere un rapporto di quel tipo. Per me non è un problema se decidiamo che lo è, ma non voglio che lo diventi automaticamente per i soldi e per lo “status”. C’è un modo per frequentarlo come se avessimo un’età e un reddito più simili?

– Knowing Economic Position Tenuous

Se tu non cerchi un rapporto padre/figlio (perché non ti eccita e/o pensi possa creare imbarazzi), e lui nemmeno (sempre che non abbia negato perché convinto che tu te l’aspettassi), allora non devi assolutamente “abbracciarlo”. Devi invece suddividere le spese di viaggio come le coppie con redditi sbilanciati suddividono l’affitto. Se tu all’anno guadagni 30, e lui cento, e volete andare a vivere insieme ma non vi sentite pronti per la comunione dei beni, tu devi pagare un quarto dell’affitto e lui tre. Lo stesso per le utenze, il cibo e le altre spese.

Ma voi non andate a vivere insieme, KEPT. Andate in vacanza, e può esserci margine. Se tu puoi permetterti un volo in economica e lui vuole viaggiare in prima classe, la differenza di prezzo la paga lui. Se vuole pagare l’albergo (voce di spesa consistente), allora tu paghi i pasti. Magari non tutti, specie se lui sceglie posti costosi, ma abbastanza da chiarire a te stesso, al cameriere e agli angeli e tutti i santi che vi guardano dal cielo che non sei un mantenuto (niente fa sentire meno “mantenuti” che tirare fuori la propria carta di credito).

E la prima parte del viaggio è per lavoro, KEPT, per cui suppongo che ci andrebbe con o senza di te: non sentirti in colpa se in quei giorni non paghi il cibo né l’albergo – una stanza in cui dormirebbe anche senza di te, pasti che si farebbe rimborsare anche senza di te – ma magari regalagli una gita a sorpresa nella parte di viaggio che puoi permetterti (sempre che in questa fase della relazione vogliate uscire dal letto).

Tutte le coppie devono affrontare questo tipo di divari – di età, di reddito, di fase di carriera – se non subito prima o poi, specie sul fronte reddito e avanzamento di carriera. Ma non perdere tempo a chiederti come funzionerà tra voi sul lungo periodo. Vi siete appena conosciuti, vi piacete molto e per continuare a vedervi siete disposti a fare lunghi viaggi. Ora dovete concentrarvi su questo, KEPT. Se lui non se la fosse sentita di coprire il grosso delle spese, non te l’avrebbe proposto. Nei giorni di vacanza avrebbe potuto venire a trovarti dove vivi. C’è sempre la possibilità che fosse una proposta-trabocchetto – si è offerto di pagare il viaggio pensando che tu declinassi – e che ti punisca passivo-aggressivamente per aver accettato. In tal caso puoi ricominciare a frequentare uomini più vicini alla tua fascia d’età e reddito, e/o uomini benestanti più risolti.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Sono un gay single amante del bdsm, anche se al momento frequento soprattutto gente soft. Un tizio mi ha scaricato dopo che gli ho confessato di essere kinky. Gli ho anche detto che credo in Dio. So che può sembrare una contraddizione, ma non vedo perché le due cose non possano coesistere. Mi ha risposto che non riesce a frequentare un pervertito che oltretutto “crede alle fate”. Gli creano problemi entrambi: i miei gusti e il fatto che io creda in Dio. Non mi aspettavo di essere insultato su sesso e religione in una sola frase. Non esistono cristiani che amano il bdsm? Dove la trovo la mia tribù?

– Frustrated About Insultingly Terminating Hookup

Uno dei più grandi appassionati di bdsm che ho conosciuto – uno con la sala attrezzata in cantina, da frustate che ti fanno urlare – era un pastore episcopale. Per cui sì, FAITH, esistono cristiani amanti del bdsm. Ma anziché stare in casa da solo a chiederti dove sia la tua tribù, esci a cercarla. Usa le app da incontri specializzate, vai agli eventi leather/fetish, esci e fai amicizia con i tuoi simili. Se trovi una tribù accogliente che non ti giudica, FAITH, unisciti anche se scopri di essere l’unico credente. Se qualcuno ha problemi con la tua fede, non può far parte della tua tribù.

Quanto al tizio che ti ha dato del pervertito: cosa pensa di essere? Se nessuno deviasse dalla norma, non esisterebbero neppure i gay “normali” che al coglione piacciono tanto. C’è chi devia più di altri, FAITH, ma questo vale per gay ed etero allo stesso modo.

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Un uomo con cui sono stata qualche volta – per un mese quindici anni fa – e del quale sono rimasta amica dice alle nuove fidanzate che sono una sua “ex”. Il che mette inutilmente a disagio sia me sia la fidanzata di turno. Gli ho detto di non farlo perché tra noi non c’è mai stato niente di serio. Da quando lo conosco, siamo stati amici per il 99,999 per cento del tempo e amanti occasionali per lo 0,001 per cento. Dice che non gli va di mentire! Ma dire che siamo amici non è una bugia! Odio il disagio che si crea tra me e le sue donne. Non hanno mai modo di conoscermi né di fidarsi. Mi dici come spiegarglielo perché lo capisca?

– Never His Girlfriend

Lo capisce, NHG. L’imbarazzo che crea tra te e le sue fidanzate – e che a te sembra inutile ed evitabile – è esattamente l’obiettivo. Presentarti come la sua ex mette a disagio la fidanzata, agli occhi della quale il disagio, creato appositamente o per noncuranza, lo rende meno attraente come partner. Non vuole impegnarsi né avere relazioni stabili, e anziché dirlo sinceramente ti usa per creare una barriera tra sé e la fidanzata. Può non esserne consapevole ma lo fa, e da parte di un amico è una bastardata.

La prossima volta che lo fa, NHG, tu smentiscilo ad alta voce: “Ma cosa dici? Noi non siamo mai stati insieme!”.

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Infine gente, una segnalazione: la Southern baptist convention, la più grande congregazione protestante degli Stati Uniti, è sempre stata orribile. Fondata nel 1845 da sostenitori dello schiavismo, è ancora oggi razzista fino al midollo. I suoi leader, le sue chiese e i suoi predicatori sono anche da decenni le voci antigay più rumorose del paese, e ultimamente promuovono con forza la bugia secondo cui le persone gay e trans, con la loro semplice esistenza, predisporrebbero i bambini alla pedofilia. Be’, i pedofili a quanto pare ce li avevano in casa. In casa, nelle loro megachiese, tra i loro leader, e non sventolavano bandiere arcobaleno né leggevano libri “gender”. Sventolavano bandiere confederate e leggevano dal Levitico. Un esplosivo rapporto diffuso il 25 maggio documenta decenni di abusi da parte pastori e dirigenti della Southern baptist convention. Gli stessi che accusavano gay e lesbiche di “puntare ai vostri figli” erano quelli che puntavano ai vostri figli. Puntavano e colpivano. Come sempre, con i conservatori moralisti assetati di potere, e con i trumpisti (e la Southern baptist convention è ora proprietà di Trump), ogni accusa – di corruzione, brogli elettorali, abusi sessuali – è sempre un’ammissione di colpa.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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