07 aprile 2015 16:16
Getty Images

Negli Stati Uniti e nel Regno Unito il mercato online di latte materno è in forte espansione. A consumarlo non sono solo i neonati, ma anche pazienti oncologici, culturisti e feticisti. I prezzi sono concorrenziali rispetto a quelli delle banche del latte regolamentate ma, avverte il British Medical Journal, la qualità e la sicurezza del prodotto non sono garantite.

Mancano i controlli sulle donatrici per escludere malattie trasmissibili come l’epatite e l’hiv. Uno studio pubblicato su Pediatrics nel 2013 ha rilevato che il 21 per cento dei campioni di latte umano comprati su internet era positivo al citomegalovirus, contro il 5 per cento di quello delle banche del latte. Di solito il latte acquistato online contiene più germi perché non è pastorizzato o perché non è ben conservato e a volte arriva già scongelato.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it