17 ottobre 2015 14:31

Le popolazioni di cacciatori raccoglitori dormono in media sei-sette ore, quanto le popolazioni dei paesi industrializzati. Sembra quindi che gli schermi dei computer, dei televisori, l’illuminazione artificiale, la connessione continua a internet, l’ampia disponibilità di caffè non abbiano mutato le abitudini delle persone.

Jerome Siegel e colleghi hanno studiato le abitudini di tre popolazioni che vivono senza energia elettrica: gli hadza della Tanzania, i san della Namibia e gli tsimane della Bolivia. I tre gruppi vivono vicino all’equatore, quindi con periodi di luce simili in estate e inverno. I ricercatori hanno dato a 94 individui orologi speciali, che registravano i periodi di attività, di sonno e altri dati.

È emerso che in media le persone dormono circa sei ore e mezza ogni notte e fanno poche sieste, più spesso in estate che in inverno. Tutti e tre i gruppi hanno abitudini simili: tendono ad addormentarsi circa tre ore dopo il tramonto, si alzano poco prima dell’alba e dormono più in inverno che in estate. Secondo lo studio pubblicato su Current Biology, i cacciatori raccoglitori tendono a dormire quando la temperatura è più bassa, risparmiando così le energie.

Gli tsimane e i san non hanno una parola per l’insonnia. Una volta che i ricercatori ne hanno spiegato il significato, pochi hanno riconosciuto di avere il problema, rispettivamente l’1,5 per cento e il 2,5 per cento delle persone, contro il 10-30 per cento delle persone nelle società industrializzate. Secondo i ricercatori, ricreare alcune situazioni ambientali premoderne, come il calo notturno della temperatura, potrebbe aiutare a risolvere i disturbi del sonno.

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