16 gennaio 2016 15:53

Gli iceberg dell’Antartide potrebbero aiutare a combattere i cambiamenti climatici. Sembra infatti che contengano grandi quantità di ferro e di altri nutrienti, che vengono dispersi in mare quando il ghiaccio si scioglie. Queste sostanze stimolano la crescita del fitoplancton, i piccoli organismi marini che attraverso la fotosintesi assorbono anidride carbonica dall’atmosfera. Il carbonio sequestrato precipita, almeno in parte, sul fondo dell’oceano. Secondo uno studio pubblicato su Nature Geoscience, i grandi iceberg sarebbero responsabili del 20 per cento del carbonio imprigionato nell’oceano Meridionale.

La ricerca dell’università di Sheffield si è basata sui dati satellitari. Luis Duprat, Grant Bigg e David Wilton hanno osservato il colore dell’oceano, dal quale hanno dedotto la presenza di clorofilla. Hanno studiato il percorso di 17 iceberg giganti, lunghi oltre 18 chilometri, che si sono formati tra il 2003 e il 2013. Le montagne di ghiaccio fluttuavano nell’oceano al largo dell’Antartide, lasciando dietro di sé fioriture di fitoplancton, visibili anche un mese dopo il passaggio dell’iceberg.

Secondo gli autori, poiché ci si aspetta nei prossimi decenni un maggiore numero di iceberg giganti in Antartide, questo effetto potrebbe attenuare, in parte, il riscaldamento del pianeta.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it