La notte dell’8 febbraio Mong Kok, quartiere popolare e commerciale di Hong Kong, si è trovato improvvisamente in fiamme. Ragazzi mascherati lanciavano pietre contro la polizia; altri, sanguinanti, scappavano dalle forze dell’ordine che li inseguivano con dei bastoni. Verso le due di notte, per la prima volta dal 1967, si sono sentiti anche colpi di arma da fuoco. Leggi
Gli studenti si sono rifugiati nell’ambasciata statunitense a Bujumbura, dopo che la polizia ha sgomberato il loro accampamento di protesta. Il campo è stato allestito fuori dai cancelli della sede diplomatica, in seguito alla decisione delle autorità di chiudere i campus universitari. Leggi
A Santiago del Cile continuano gli scontri con le forze dell’ordine. I manifestanti chiedono una maggiore partecipazione al processo di riforma. Ecco i punti principali delle misure su scuola e università del governo di Michelle Bachelet Leggi
Migliaia di manifestanti hanno protestato nella capitale del Ghana per impedire la demolizione delle loro case nel quartiere di Sodoma e Gomorra, una baraccopoli dove abitano circa cinquantamila persone. Le autorità vogliono abbattere le case per prevenire il rischio di inondazioni. Leggi
Secondo una nuova legge della Repubblica Dominicana, i migranti che non si sono registrati al ministero dell’interno per regolarizzare la loro situazione potrebbero essere respinti nei paesi d’origine. Leggi
Ci sono state manifestazioni a Zurigo per chiedere le dimissioni del presidente uscente della Fifa Sepp Blatter, dopo lo scandalo corruzione che ha investito i vertici della federazione calcistica internazionale. Nel giorno in cui si tengono le elezioni per la presidenza dell’organizzazione Blatter, che si candida per un quinto mandato, ha ribadito la sua estraneità ai fatti. Un riepilogo. Leggi
Gli studenti hanno protestato a Santiago del Cile per chiedere la riforma del sistema scolastico e l’istruzione gratuita per tutti. Leggi
Più di ventiduemila persone hanno lasciato le loro case in Burundi per rifugiarsi nel vicino Ruanda. Sono in fuga dalle continue violenze tra le forze dell’ordine e i manifestanti che protestano contro la candidatura a un terzo mandato del presidente Pierre Nkurunziza. Ad alimentare i timori della popolazione sono le intimidazioni della milizia Imbonerakure, l’ala giovanile del partito al potere. Secondo alcune testimonianze, gli affiliati al gruppo stanno segnando le abitazioni degli oppositori del presidente. In molti temono che le nuove tensioni riaccendano i conflitti etnici che hanno causato una guerra civile lunga dodici anni.
In Turchia è salito a 14 il numero dei morti causati dagli scontri del 7 ottobre tra le forze dell’ordine e i manifestanti filocurdi, che chiedono al governo di Ankara un intervento militare contro lo Stato islamico nella città curda di Kobane, al confine tra Siria e Turchia. Leggi
In diverse città della Turchia sono scoppiati scontri e proteste, dopo che il 13 maggio un’esplosione nella miniera di carbone di Soma, nella parte occidentale del paese, ha provocato la morte di oltre 280 minatori. Leggi
Ci sono stati scontri tra i manifestanti turchi e la polizia durante il corteo del 1 maggio a piazza Taksim, a Istanbul. La polizia ha usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. I contestatori hanno lanciato petardi e pietre contro gli agenti. Secondo l'agenzia di stampa locale The Anatolia, diversi manifestanti sono rimasti feriti e cinque di loro sono stati arrestati. Leggi
Il 13 marzo a São Paulo si è svolta una manifestazione contro l'aumento delle tariffe dei trasporti pubblici e i Mondiali di calcio che si terranno a giugno e luglio in Brasile. I manifestanti si sono scontrati brevemente con la polizia e cinque persone sono state arrestate. Leggi
Il 12 marzo a Istanbul decine di migliaia di persone hanno partecipato al funerale di Berkin Elvan, un quindicenne che era rimasto in coma 269 giorni dopo essere stato ferito alla testa nel giugno del 2013 da una cartuccia di gas lacrimogeno lanciata dalla polizia durante una manifestazione contro il governo. Leggi
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