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La spesa militare nel 2014 aumenta in Europa dell’est e in Asia

Un soldato statunitense nella provincia di Nangarhar, in Afghanistan, il 20 dicembre 2014.

Nel 2014 la spesa militare mondiale è stata di 1.800 miliardi di dollari, con una diminuzione dello 0,4 per cento rispetto al 2013. I dati sono stati pubblicati nello studio annuale dell’Istituto internazionale della ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri).

Per il terzo anno consecutivo si è registrato un calo nella spesa militare mondiale, ma la riduzione riscontrata negli Stati Uniti e in Europa occidentale è stata compensata dall’aumento in Asia, Oceania, Medio Oriente, Europa orientale e Africa. In America Latina è rimasta uguale. Ecco i punti principali dello studio:

  • La spesa militare totale è equivalente al 2,3 per cento del prodotto interno lordo globale.
  • È diminuita per il terzo anno consecutivo. Ma la riduzione nei due anni precedenti è stata relativamente limitata: la spesa militare globale è inferiore dell’1,7 per cento rispetto al picco del 2011.
  • In Italia la spesa militare ammonta a 30,9 miliardi di dollari. Nel 2014 è diminuita dell’8,8 per cento a causa delle difficoltà economiche. Dall’inizio della crisi economica globale del 2008, è stata registrata una riduzione del 25 per cento.
  • Gli Stati Uniti sono il paese con la spesa militare più alta, pari a 610 miliardi di dollari. Nel 2014 è diminuita del 6,5 per cento, come conseguenza delle misure per la riduzione del deficit di bilancio. È comunque più alta del 45 per cento rispetto al 2001, prima degli attacchi terroristici dell’11 settembre.
  • Al secondo, terzo e quarto posto si posizionano Cina, Russia e Arabia Saudita. Tutti e tre i paesi hanno aumentato la loro spesa militare: del 9,7, del 8,1 e del 17 per cento rispettivamente. La Francia è al quinto posto.
  • In Asia e in Oceania la spesa militare è aumentata del 5 per cento nel 2014, raggiungendo i 439 miliardi di dollari. L’aumento maggiore è stato registrato in Cina (il 9,7 per cento, pari a 216 miliardi di dollari). Tra i paesi della regione che hanno aumentato di più la spesa militare ci sono il Vietnam (9,6 per cento), l’Australia (6,7 per cento), la Corea del Sud (2,3 per cento) e l’India (1,8 per cento).
  • Il conflitto nell’est dell’Ucraina ha spinto molti paesi dell’Europa orientale ad aumentare la spesa militare, invertendo i precedenti orientamenti e modificando i piani di spesa già approvati. In Ucraina è stato registrato un aumento del 20 per cento nel 2014.
  • I paesi con la spesa militare maggiore in Europa occidentale sono Francia, Regno Unito, Germania, Italia e Spagna. Hanno tutti messo in cantiere ulteriori tagli, sebbene ridotti. La Germania ha annunciato l’intenzione di aumentare la spesa nel medio termine.
  • In America Latina la riduzione maggiore è stata registrata in Venezuela (34 per cento), paese colpito dalla crisi economica. La spesa militare del Brasile è calata leggermente a causa delle difficoltà economiche. Il Messico ha aumentato la spesa dell’11 per cento per far fronte alla guerra contro il narcotraffico.
  • In Africa la spesa militare è aumentata del 5,9 per cento. I paesi che destinano fondi maggiori sono l’Algeria e l’Angola, con un aumento del 12 e del 6,7 per cento rispettivamente.
  • In totale venti paesi - concentrati in Africa, Europea orientale e Medio Oriente - hanno destinato alla spesa militare più del 4 per cento del loro pil. Solo tre (Israele, Libano e Namibia) sono considerate democrazie stabili, mentre la maggior parte degli altri paesi (tra cui Libia, Sud Sudan, Iraq e Yemen) è stata coinvolta in conflitti armati tra il 2013 e il 2014.
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