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L’agenda della settimana

Donald Trump incontra i suoi sostenitori a un evento elettorale a Lawrenceville, nel New Jersey, il 19 maggio 2016. (Mike Segar, Reuters/Contrasto)

Lunedì 23 maggio
Assemblea dell’Organizzazione mondiale della sanità a Ginevra. Il vertice durerà fino al 28 maggio. Al centro dei colloqui la diffusione del virus zika, trasmesso dalla puntura delle zanzare Aedes e probabilmente collegato alla nascita di bambini affetti da microcefalia. Secondo l’Oms, al momento il rischio che lo zika si diffonda anche in Europa è “da lieve a moderato”.

Primo vertice umanitario delle Nazioni Unite in Turchia. Ai colloqui di Istanbul sono attesi 80 paesi, almeno 45 saranno rappresentati dai loro capi di stato o di governo. Saranno presenti anche seimila delegati di ong e aziende private.

Martedì 24 maggio
A Roma la prima della Traviata messa in scena da Sofia Coppola. L’opera in tre atti, scritta dal compositore Giuseppe Verdi e rappresentata per la prima volta nel 1853, sarà in scena al Teatro dell’opera dal 24 maggio al 30 giugno. I costumi sono stati disegnati dallo stilista Valentino. Sofia Coppola è la regista di Lost in translation, Il giardino delle vergini suicide e Somewhere.

Riunione dell’eurogruppo sulla crisi greca. I ministri dell’economia dei 28 paesi dell’Unione europea puntano a un accordo con Atene sul raggiungimento degli obiettivi di bilancio. Il parlamento greco ha da poco approvato le riforme necessarie per sbloccare i nuovi prestiti. La Grecia chiede all’eurogruppo di discutere anche un alleggerimento del suo debito.

Primarie repubblicane nello stato di Washington. Ormai ci sono pochi dubbi: il milionario Donald Trump ha vinto le primarie repubblicane. Dopo l’affermazione in West Virginia e Nebraska e il ritiro degli avversari, è l’unico candidato rimasto. Trump ha dichiarato di essere pronto a un incontro faccia a faccia con il leader nordcoreano Kim Jong-un per discutere del programma nucleare di Pyongyang.

Mercoledì 25 maggio
Euro Disney a processo per discriminazione. L’azienda è stata portata in tribunale dall’associazione Sos-Racisme per aver pubblicato nel settembre 2006 su un quotidiano free press un’offerta di lavoro riservata a cittadini europei.

Giovedì 26 maggio
Vertice del G7 a Shima, in Giappone. Il gruppo dei sette (del quale fanno parte Giappone, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Italia e Canada) parlerà delle misure per far ripartire l’economia mondiale. Ad aprile il Fondo monetario internazionale ha tagliato le sue previsioni sulla crescita globale per la terza volta in sei mesi, dopo che un rallentamento dell’economia cinese e di quelle dei paesi emergenti ha aumentato il timore di una nuova crisi mondiale.

Si chiude il PalFest, il festival palestinese della letteratura. Tra gli ospiti della manifestazione ci sono il premio Nobel John Maxwell Coetzee, la scrittrice Laila Lalami, Colum McCann e Barry Lopez. Il festival si svolge in diverse città come Ramallah, Gerusalemme, Betlemme, Haifa e Nablus.

Venerdì 27 maggio
Visita del presidente statunitense Barack Obama al Parco del memoriale della pace a Hiroshima. Sarà il primo presidente statunitense in carica a visitare la città giapponese colpita nel 1945 dalla bomba atomica, che causò la morte di 140mila persone. La visita si svolgerà in occasione del suo viaggio in Asia. Jimmy Carter visitò Hiroshima nel 1984, dopo aver concluso il suo mandato.

Sabato 28 maggio
Si apre a Venezia la Biennale di architettura. La 15ª edizione della manifestazione si concluderà il 27 novembre. Il direttore artistico è l’architetto cileno Alejandro Aravena. Il tema della Biennale sarà Reporting from the front, dedicato a cosa significa migliorare la qualità della vita mentre si lavora in circostanze difficili. I progettisti coinvolti sono centinaia, da David Chipperfield a Tadao Ando.

Lunedì 30 maggio
Attesa in Senegal la sentenza sull’ex presidente del Ciad Hissène Habré. Habré è sotto processo a Dakar per crimini contro l’umanità. Soprannominato “il Pinochet africano”, è stato al potere dal 1982 al 1990 ed è accusato di essere responsabile di migliaia di omicidi politici, detenzioni illegali e uso sistematico della tortura contro la popolazione locale.

Verdetto nel processo d’appello contro il leader dell’opposizione in Bahrein. Nel giugno 2015 Ali Salman è stato condannato a quattro anni di carcere con l’accusa di aver cercato di rovesciare il governo. Salman è il leader di Al Wefaq, il principale partito di opposizione sciita alla monarchia sunnita del Bahrein.

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