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La crisi istituzionale italiana nella stampa straniera

Il presidente della repubblica Sergio Mattarella a Roma, il 27 maggio 2018. (Antonio Masiello, Getty Images)

Il nuovo governo italiano crolla prima ancora di cominciare
The Economist, Regno Unito
“La crisi di governo italiana era già la più lunga dalla nascita della repubblica, dopo la seconda guerra mondiale. Ora è diventata una crisi istituzionale, con implicazioni per l’intera Unione europea. Mentre il leader del M5s chiede che il presidente Sergio Mattarella sia messo sotto accusa per essersi rifiutato di far nascere il primo governo populista dell’Europa occidentale, l’Italia sembra dirigersi verso nuove elezioni alle quali i partiti antiestablishment aumenterebbero la loro maggioranza parlamentare. Il probabile beneficiario di nuove elezioni sarà la Lega, la più euroscettica dei due futuri partner della coalizione, i cui sondaggi sono saliti costantemente da marzo. Un ritorno alle urne potrebbe anche avvantaggiare il Movimento 5 stelle, che sostiene una miscela di politiche di sinistra e di destra e sarebbe in grado di attirare ancora più elettori del Partito democratico, profondamente diviso”, scrive John Hooper da Roma.

“Una domanda a cui si deve ancora rispondere è se la mossa drammatica del presidente fosse legittima. La costituzione del 1948 è tutt’altro che netta: dice che il presidente nomina il primo ministro e ‘su sua proposta, i ministri’. Mattarella ha bloccato la scelta di due partiti che insieme guidano la maggioranza in entrambe le camere del parlamento, con la motivazione che volevano un ministro sospettato di voler fare uscire l’Italia dall’euro. Questo sembrerebbe dire che l’Italia non può mai lasciare la moneta unica, e che il mercato ha più forza delle urne. Ma Matterella ha chiesto che ci sia, come minimo, un dibattito nazionale adeguato prima di qualsiasi mossa in quella direzione. Luigi Di Maio ha accusato Mattarella di un’operazione premeditata, mirata a ostacolare la formazione di una coalizione con la Lega. Chiaramente suggerendo un complotto tra il presidente e i guardiani dell’ortodossia della zona euro, Matteo Salvini ha detto che Mattarella stava rappresentando ‘gli interessi di altri paesi, non degli italiani’. La sua non è l’unica interpretazione cospiratoria. Un’altra teoria sostiene che M5s e Lega si fossero deliberatamente rifiutati di arretrare su Paolo Savona proprio per causare le elezione anticipate, sperando così di rafforzare la loro posizione. Salvini ha dichiarato: ‘Vogliamo una data per le elezioni. Altrimenti andremo veramente a Roma’. Doveva sapere che le sue parole sarebbero state prese da molti italiani come un’allusione a una precedente crisi, quella del 1922, che i fascisti di Benito Mussolini sfruttarono per prendere il potere con una marcia su Roma. Un tale discorso in un momento così delicato è, nel migliore dei casi, selvaggiamente irresponsabile. Nel peggiore dei casi, è deliberatamente sovversivo”.

Crisi politica italiana: l’Europa divisa tra sollievo e ansia
Le Monde, Francia
“Forse per non rafforzare il discorso contro l’Europa in Italia, le capitali europee sono state molto discrete dopo l’annuncio del fallimento della formazione di un governo italiano, domenica 27 maggio. Lunedì mattina si percepiva una forma di sollievo tinta di preoccupazione. Soprattutto in Germania, dove la decisione di affidare a Paolo Savona il ministero dell’economia aveva suscitato le paure più forti. Euroscettico dichiarato, questo economista di 81 anni è stato presentato dalla stampa nei giorni scorsi come un ‘nemico della Germania’ , per prendere in prestito il titolo del ritratto a lui dedicato dal quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung. Domenica sera, la stampa tedesca aveva concentrato le sue speranze su un uomo: Sergio Mattarella, il presidente della repubblica italiana. A Bruxelles, i leader delle istituzioni europee sono stati certamente sollevati di essere sfuggiti alla nomina di un ministro delle finanze che pensava a un piano B per l’Italia e l’euro. Fino alle ultime ore, temevano una nuova resa dei conti ‘alla greca’, come per il governo della sinistra radicale di Alexis Tsipras nel 2015: ma la terza potenza economica della zona euro rischiava di trascinare nella crisi il resto dell’eurozona”.

Le Monde, 28 maggio 2018.

L’Italia verso nuove elezioni mentre alcuni chiedono l’incriminazione di Mattarella
The Guardian, Regno Unito
“Il presidente Sergio Mattarella ha convocato un ex funzionario del Fondo monetario internazionale, Carlo Cottarelli, al palazzo presidenziale per chiedergli di formare un governo, ma dovrà lottare per ottenere l’approvazione del parlamento, con il Movimento 5 stelle e la Lega che detengono la maggioranza in entrambe le camere. La mossa di Mattarella potrebbe rischiare di causare una crisi costituzionale, e il paese potrebbe andare di nuovo alle urne in autunno. Il gesto del presidente ha messo in luce un profondo divario con i due partiti populisti. I leader di MS5 e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno aspramente criticato il veto, denunciando un’ingerenza da parte della Germania, delle agenzie di rating e delle lobby finanziarie. Di Maio ha anche chiesto l’impeachment di Mattarella. Il presidente ha difeso la sua decisione dicendo che nominare Savona come ministro dell’economia avrebbe rappresentato un rischio per le famiglie e i cittadini italiani, perché avrebbe creato incertezza nell’economia italiana. Gli sviluppi di domenica sera hanno messo l’Italia su un cammino incerto. L’Europa non ha mai fatto segreto della sua preoccupazione per le intenzioni del nuovo governo. Le campane d’allarme erano più forti soprattutto sull’ambizione dichiarata dalle parti di riscrivere le regole dell’Unione europea e perseguire politiche interne che combinassero l’aumento della spesa pubblica promessa dall’M5s con i tagli fiscali favoriti dalla Lega. Gli economisti calcolano che il costo delle promesse della coalizione – tasse più basse, benefici maggiori, pensionamento anticipato – potrebbero raggiungere 170 miliardi di euro, circa il 10 per cento del pil dell’Italia. Questo si aggiungerebbe alla montagna del debito di 2.100 miliardi di euro del paese e potenzialmente innescherebbe lo scenario peggiore dell’Unione: una crisi del debito di tipo greco nella terza economia più grande della zona euro”.

Salta il patto antisistema italiano
La Vanguardia, Spagna
Per tre settimane avevano ripetuto che l’importante era il programma, e non le cariche. Alla fine, quello che ha fatto saltare in aria il primo governo anti-establishment italiano è stata una carica, quella del ministro dell’economia.
‘L’incertezza della nostra posizione nell’euro ha messo in allarme gli investitori italiani e stranieri che hanno investito in titoli e società. L’aumento del premio per il rischio aumenta il debito e riduce la possibilità di investimenti nel settore sociale. Ciò brucia risorse e risparmi di aziende e prefigura rischi per le famiglie italiane’, ha spiegato Mattarella. Mai prima d’ora gli italiani hanno ascoltato un messaggio così drammatico. La crisi istituzionale è incontestabile.

La Vanguardia, 28 maggio 2018.

L’Italia rischia di affrontare nuove elezioni.
De Standaard, Paesi Bassi
Conte e il Movimento 5 stelle, ma soprattutto la Lega, avevano fortemente insistito su Paolo Savona come ministro italiano dell’economia. Savona, 81 ani, è un economista con decenni di esperienza manageriale, sia alla Banca d’Italia, sia a Confindustria, sia nel governo, come ministro del commercio e dell’industria, nei primi anni novanta. Ma Savona è soprattutto un economista molto euroscettico, che ha fatto affermazioni estremamente negative sulla potenza tedesca in Europa ed è stato uno dei firmatari di una ‘guida pratica all’uscita dall’euro’, una riflessione della Link University di Roma , nel 2015. Un piano B è necessario, dice Savona, per uscire dalla moneta unica europea, per evitare ‘che l’Italia finisca proprio come la Grecia’. Non appena fu suggerito il nome Savona, il presidente Mattarella espresse la sua grande preoccupazione. Dal momento che la Lega e i cinquestelle hanno vinto le elezioni, i mercati finanziari internazionali e i governi europei sono preoccupati per la stabilità dell’Italia, la terza più grande economia della zona euro. Il fatto che entrambe le parti abbiano scritto nel loro accordo di coalizione di voler rinegoziare i trattati europei ha rafforzato questa preoccupazione. A peggiorare le cose, la proposta di Savona. L’Italia è ora nel caos. Alcuni parlano di “un colpo di stato” da parte del presidente, e Luigi Di Maio pensa che Mattarella debba essere licenziato. I parlamentari del movimento stanno pianificando una protesta di massa. Regina Krieger, corrispondente di Handelsblatt dall’Italia, esprime il suo rispetto per il presidente della repubblica: “Mattarella ha trovato le parole e il tono per arginare una retorica pericolosa e ottusa. Gli auguriamo che il bastione fornito dalla costituzione resista ai colpi antidemocratici. Per l’Italia è più importante dei problemi economici”.

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