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Un libro per giugno

Marko Kujavic, EyeEm/Getty Images

Una giovane donna dà alla luce un bambino nel pieno di un’alluvione senza precedenti, quattro omicidi negli Hamptons, il pentimento di un ex agente dei servizi segreti in Cile: cosa leggere questo mese.

Megan Hunter, La fine da cui partiamo
Guanda, 124 pagine, 15 euro
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La fine da cui partiamo si apre con una donna in travaglio che ringhia come un animale mentre le si rompono le acque. Altre acque, nel frattempo, sommergono Londra: l’inondazione è il risultato di un inspiegabile mutamento climatico. È la fine della vita come la conoscevano, fino a quel momento, la voce narrante – che non ha nome – e R, il suo compagno. Una distopia raffinatissima, raccontata per brevi pennellate impressioniste, che presto vedremo anche al cinema. Una storia tenera e tremenda, al cui centro c’è il racconto dell’esperienza sconvolgente della maternità.–Lucy Scholes, The Independent

Joël Dicker, La scomparsa di Stephanie Mailer
La nave di Teseo, 640 pagine, 22 euro
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Il successo di Joël Dicker del 2012, La verità sul caso Harry Quebert, ha stordito i lettori con una trama labirintica e una profusione di indizi lanciati dall’autore per scoprire l’assassino. Ora Dicker torna alle indagini nel suo scenario preferito, la costa est degli Stati Uniti, precisamente gli Hamptons, regione chic battuta dall’oceano che accende la sua immaginazione. Si comincia con quattro omicidi e un gruppo d’investigatori molto classici, degli agenti di polizia criminale. La scomparsa di Stephanie Mailer è l’equivalente di almeno cinque stagioni di un’avvincente serie tv. Lisbeth Koutchoumoff, Le Temps

Emily Ruskovich, Idaho
Mondadori, 344 pagine, 19 euro
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Come può una madre uccidere una figlia che adora? È impossibile rispondere a questa domanda. Eppure, arrivando alla fine di questo sconvolgente romanzo, ci si rende conto di aver indagato tanto a fondo in quel complesso amalgama di amore, oscurità e follia che è l’animo umano, da avvicinarsi a una strana forma di comprensione. Idaho non è un thriller, ma sicuramente tiene incollati fino in fondo.Alice LaPlante, The Washington Post

Nona Fernández, La dimensione oscura
Gran Vía, 213 pagine, 16 euro
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In La dimensione oscura la regista cilena Nona Fernández si propone di recuperare l’ultimo tratto della vita di una serie di prigionieri politici del suo paese, a partire dal momento in cui furono strappati alla loro quotidianità per essere selvaggiamente torturati e, presto o tardi, assassinati. Scritto in una prima persona cristallina, una specie di alter ego dell’autrice, La dimensione oscura ruota intorno alla figura di questo individuo, un ex agente dei servizi segreti che a un certo punto non può più sopportare di “puzzare di morto” e decide, ancora in piena dittatura, di confessare. La storia di ciascuno dei desaparecidos che Fernández riscatta è attraversata dalla presenza di quest’uomo, un mostro pentito che la notte sogna sempre topi. –José María Brindisi, La Nación

Pierric Bailly, L’uomo dei boschi
Edizioni Clichy, 118 pagine, 15 euro
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In equilibrio perfetto tra pudore e stupore, questo racconto sul lutto è esemplare. Mentre si apprestava a godersi una pensione ben meritata, il padre di Pierric Bailly è trovato morto ai piedi di una falesia. Sembrerebbe essere scivolato giù per il pendio inavvertitamente, raccogliendo funghi nella foresta. Il condizionale è all’origine di questo libro, scritto da un figlio perplesso – e tuttavia sempre giusto. Giusto nel suo posto come narratore, in prima fila e lontano dai fatti, di cui accetta il mistero. Giusto nel tono della sua voce, commossa, contenuta, senza sbavature. Giusto infine per la sua fiducia nella natura.–Marine Landrot, Télérama

Una versione più lunga di queste recensioni è uscita nei numeri di Internazionale di maggio 2018. Quando compri un libro attraverso il nostro sito, Internazionale riceve una commissione.

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