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La moschea blu di Istanbul, Turchia, 2014. (Irene Kung)
Il tempio d’oro di Amritsar, India, 2014. (Irene Kung)
L’osservatorio astronomico Jantar Mantar a New Delhi, India, 2014. (Irene Kung)
Il Taj Mahal ad Agra, nel nord dell’India, 2014. (Irene Kung)
L’università statale di Mosca, 2014. (Irene Kung)
Elefante, 2007. (Irene Kung)
La cattedrale di san Basilio a Mosca, 2014. (Irene Kung)
Una volpe bianca, 2006. (Irene Kung)
La cattedrale dell’arcangelo Michele a Mosca, 2014. (Irene Kung)
Orchha, in Madhya Pradesh India, 2014. (Irene Kung)

La vita è sogno

La galleria Forma, a Milano, dedica una mostra all’ultimo lavoro della fotografa svizzera Irene Kung.

Verso oriente raccoglie le immagini che l’artista ha realizzato nel 2014 viaggiando in vari paesi: dalla Grecia alla Russia passando per la Turchia e l’Egitto per finire nel nord dell’India.

Fin dai suoi primi progetti le immagini di Kung hanno raccontato luoghi e oggetti del quotidiano avvolti da atmosfere molto vicine all’immaginario del sogno. “I sogni, in un mondo che domanda sempre più l’efficienza, possono sembrare superflui ma sono una dimensione fondamentale per l’uomo”, dichiara la fotografa.

Le immagini di quest’ultimo progetto mescolano l’uso del bianco e nero, vicino ai precedenti lavori, a una tavolozza di colori molto tenui e luminosi. La scelta dei luoghi da ritrarre è guidata dallo studio del passato legato soprattutto ai monumenti distintivi del posto.

L’obiettivo di Kung è catturare l’anima delle città e depurarla da ogni possibile contaminazione; e lo fa anche attraverso una postproduzione che crea una cornice in grado di abbracciare l’oggetto, fino a farlo diventare l’unico protagonista dell’immagine.

Irene Kung è nata a Berna nel 1958 e prima di trasferirsi a Roma, dove vive attualmente, ha vissuto a Madrid e a New York. La fotografia è sempre stata una sua passione e ha cominciato a fare ritratti all’età di 20 anni. Ha lavorato per anni nella pubblicità dedicandosi parallelamente anche alla pittura, un altro linguaggio che ha imparato quando era molto giovane grazie all’aiuto di sua madre che era una pittrice.

La mostra rimarrà aperta fino al 20 febbraio 2015.

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