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<em>Lotte (eye)</em>, 1928. (Max Burchartz, Artists Rights Society/VG Bild-Kunst)
<em>Construction of hand</em>, 1932–41. (Osamu Shiihara, Estate of Osamu Shiihara)
<em>Humanly impossible</em>, 1932. (Herbert Bayer, Artists Rights Society/VG Bild-Kunst)
<em>At the masters’houses</em>. 1929–30. (Gertrud Arndt, Artists Rights Society/VG Bild-Kunst)
<em>Anna Oderfeld, Zakopane</em>, 1911–12. (Stanisław Ignacy Witkiewicz, Moma/Thomas Walther collection)
<em>Girl with a Leica</em>, 1932–33. (Aleksandr Rodčenko, Moma/Thomas Walther Collection)
<em>Votive candles</em>, New York, 1929–30. (Walker Evans, Walker Evans archive/The Metropolitan museum of art)
<em>Glance to the sun</em>, 1928. (Edmund Kesting, Artists Rights Society/VG Bild-Kunst)
<em>Mondrian’s glasses and pipe</em>, 1926. (André Kertész, Estate of André Kertész)
<em>The octopus</em>, 1909. (Alvin Langdon Coburn, Moma/Thomas Walther Collection)
<em>Florence Henri</em>, 1927. (Lucia Moholy, Artists Rights Society/VG Bild-Kunst)
<em>Seconds before landing</em> dalla serie <em>I photograph myself during a parachute jump</em>, 1931. (Willi Ruge, Moma/Thomas Walther Collection)

La collezione d’avanguardia

Object: photo. Modern photographs: the Thomas Walther collection 1909–1949 è il risultato di una collaborazione durata quattro anni tra diversi dipartimenti del MoMA, a cui hanno preso parte docenti, curatori, ricercatori ed esperti di conservazione.

Il progetto è strutturato in più parti: un sito interattivo, un catalogo, una serie di incontri e una mostra. Nel 2001 il museo newyorchese acquisisce la collezione privata di Thomas Walther che include opere firmate da autori essenziali nella storia della fotografia come Berenice Abbott, Manuel Álvarez Bravo, Alfred Stieglitz, Paul Strand e Aleksandr Rodčenko. Nel 2010 la fondazione Andrew W. Mellon finanzia il museo per approfondire lo studio di questa collezione, permettendo così la nascita del progetto.

La collezione esplora la fotografia tra la prima e la seconda guerra mondiale, un’epoca in cui l’approccio creativo coincideva con la sperimentazione non solo dietro la macchina fotografica ma anche nelle arti visive, nel cinema, a teatro, nella letteratura e in musica. È l’epoca delle avanguardie con il dadaismo, il surrealismo, i primi film di Luis Buñuel, le poesie di Vladimir Majakovskij, la dodecafonia di Arnold Schönberg. Movimenti e opere molto diversi tra loro che avevano in comune l’obiettivo di rompere con la tradizione e il rifiuto dell’arte “borghese”.

La mostra sarà aperta al pubblico negli spazi del MoMA fino al 19 aprile 2015.

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