×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

<em>Reassurance</em>, dalla serie <em>Definitive reincarnate</em>, 2006. (Nandini Valli Muthiah, Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Senza titolo (Taxi)</em>, 2003-2006. (Subodh Gupta, Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Disillusioned</em>, dalla serie <em>Definitive reincarnate</em>, 2003. (Nandini Valli Muthiah, Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Senza titolo</em>, dalla serie <em>Sleepers</em>, 2007-2012. (Dhruv Malhotra, Photoink/Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Overdose</em>, 2009. (Manjunath Kamath, Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Criminals</em> dal progetto<em>Native women of south India: manners and customs</em>, 2000-2004. (Pushpamala N., Nature Morte/Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Flirting</em>, dal progetto <em>Native women of south India: manners and customs</em>, 2000-2004. (Pushpamala N., Nature Morte/Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Include me out II</em>, 2011. (Vivek Vilasini, Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Gopa Ray and mother and daughter</em>, dalla serie <em>Ladies of Calcutta</em>, 2008. (Dayanita Singh, Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)
<em>Senza titolo (Godrej typewriter factory)</em>, dalla serie <em>Parsis: the zoroastrians of India</em>, 1984. (Sooni Taraporevala, Collezione Sanjay Parthasarathy e Malini Balakrishnan.)

Finestra sull’India

Il Seattle art museum ospita una retrospettiva dedicata alla vita contemporanea in India vista attraverso lo sguardo di dodici artisti. Fotografi e scultori, di diverse generazioni, che hanno raccontato i volti, i luoghi e l’arte del loro paese.

City dwellers vuole comunicare la complessità della società indiana, nella sfera pubblica e in quella privata, nelle sue contraddizioni e nei suoi cambiamenti, dichiara la curatrice Catharina Manchanda.

Il percorso espositivo è diviso in tre sezioni che esplorano il rapporto tra le molteplici sfaccettature della cultura tradizionale e la sua presenza nell’economia di mercato globale; l’importanza dei rituali e le espressioni della performance nelle arti e nella religione; e la sfera privata e la famiglia.

La mostra sarà aperta fino al 16 febbraio 2015.

pubblicità