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<em>Entrance</em>, Houston, Texas. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Safeway</em>, Corpus Christie, Texas . (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Entire family</em>, Las Vegas, New Mexico. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Lounge painting # 2</em>, Gila Bend, Arizona. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Western world development</em>, vicino Four Corners, California. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Used book store</em>, Butte, Montana. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Joshua and John</em>, Odessa, Texas. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Wyeth landscape</em>, Montana. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Lovely Louise</em>, Old trappers motels, San Fernando, California. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Lounge painting # 1</em>, Gila Bend, Arizona. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Blue range</em>, Butte, Montana. (Wim Wenders, Wenders Images)
<em>Woman in the window</em>, Los Angeles, California. (Wim Wenders, Wenders Images)

La luce del west

Quando fa il regista viaggia in compagnia, come fotografo invece ha bisogno di stare da solo. Così l’artista tedesco Wim Wenders, che quest’anno compie settant’anni e riceverà l’Orso d’oro alla carriera al festival internazionale del cinema di Berlino, racconta il suo approccio alle immagini, fisse e in movimento.

Se nei suoi film i luoghi sono sicuramente importanti ma passano in secondo piano rispetto ai personaggi, nelle sue fotografie l’uomo non c’è quasi mai e quando decide di includerlo è “una figura piccola, distante, fusa nel paesaggio”, spiega in un’intervista al critico e curatore Francesco Zanot.

Fino al 29 marzo 2015 il Fondo Ambiente Italiano ospita a Villa e Collezione Panza, a Varese, una mostra dedicata alle immagini che l’artista ha scattato negli Stati Uniti, dagli anni settanta al 2003. Dalle strade e le architetture del Montana ai paesaggi del New Mexico agli interni del Colorado e dell’Arizona.

“In America il mio interesse si è rivolto fin dall’inizio a ciò che la gente aveva fatto a quella terra promessa, e a quanti sacrifici erano stati compiuti in nome del cosiddetto sogno americano”, spiega Wenders.

Prima spaventato ma poi profondamente affascinato dai colori acidi e brillanti di quei paesaggi, “la luce del west” diventa il motivo e il filo rosso del suo lavoro. Un lavoro che vuole essere un tributo al pittore statunitense Edward Hopper che è sempre stato per Wenders il creatore di immagini per eccellenza.

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