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Una rete antizanzare usata per giocare a calcio a Lagosa, in Tanzania, il 16 luglio 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Pescatori sul lago Bangweulu, nello Zambia, il 21 agosto 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Una donna accanto ai suoi figli in un centro di cure per persone contagiate dal virus della malaria, a Kirando, in Tanzania, il 19 luglio 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Due uomini usano una rete per zanzare per pescare sul lago Vittoria, in Kenya, il 25 agosto 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Alcuni bambini puliscono il pesce pescato nel lago Bangweulu, nello Zambia, il 22 agosto 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Un’infermiera passa una rete antizanzare a una donna incinta in una clinica a Kisumu, in Kenya, il 26 agosto 2014, (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Una rete antizanzare usata per pescare sul lago Vittoria, in Kenya, il 25 agosto 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Il magazzino dove vengono conservate le reti antizanzare che vengono distribuite dagli operatori della Croce rossa agli abitanti di Kisumu, in Kenya, il 26 agosto 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Una donna pesca sul lago Vittoria, in Kenya, il 25 agosto 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)
Un mercato del pesce a Katumbi, in Tanzania, il 17 luglio 2014. (Uriel Sinai, The New York Times/Contrasto)

Nella rete sbagliata

Negli anni scorsi diversi governi africani, dalla Nigeria al Mozambico, hanno lanciato una nuova campagna sanitaria contro la malaria, regalando alla popolazione milioni di zanzariere da letto. Questa iniziativa però sta creando danni all’ambiente. La maggior parte delle reti viene usata per pescare, perché le persone hanno più paura di morire di fame che di malaria. Gli scienziati hanno lanciato l’allarme sulla possibilità che alcune specie di pesci siano in pericolo. Le zanzariere infatti hanno un tessuto molto più stretto rispetto alle reti da pesca tradizionali e molti più organismi viventi vi restano intrappolati.

Il problema, inoltre, è che le reti sono impregnate di permetrina, un insetticida che viene assimilato dai pesci e rischia di inquinare le acque nelle quali vengono calate. I produttori delle zanzariere sostengono che i loro prodotti non sono pericolosi, ma molti hanno aggiunto targhette con su scritto “Non bagnare nei laghi o nei fiumi” oppure “ Lavare lontano da casa, dagli animali o dai pozzi”.

Quella delle zanzariere è diventata un’industria che fattura un miliardo di dollari. Negli ultimi anni milioni di zanzariere trattate con insetticidi sono state consegnate alle comunità locali. Le zanzariere sono prodotte al costo di tre dollari l’una, soprattutto in Cina e in Vietnam, trasportate in Africa in container e distribuite nei villaggi dalle organizzazioni non governative, di solito gratuitamente.

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