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Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)
Kleinfontein, Sudafrica. (Erica Canepa)

La terra dei boeri

A venticinque anni dalla fine dell’apartheid, in Sudafrica esistono ancora delle zone abitate solo da bianchi e interdette alla popolazione nera: una di questa è Kleinfontein, un insediamento boero a trenta chilometri da Pretoria.

Fondato nel 1992, oggi occupa un territorio di 800 ettari e vi abitano circa 1.200 persone. Anche se la maggior parte degli abitanti lavora fuori dai cancelli di Kleinfontein e ha regolari contatti con l’esterno, la comunità è molto chiusa e i criteri per farne parte molto rigidi: bisogna essere boeri, cristiani e parlare fluentemente afrikaans.

La comunità è quasi totalmente autosufficiente e i lavori più umili sono svolti dalle persone più povere, molte delle quali vivono in roulotte con le proprie famiglie.

Nostalgica dell’epoca delle repubbliche boere, nell’ottocento, la popolazione di Kleinfontein sogna di diventare un territorio indipendente, in cui la cultura afrikaans possa essere preservata lontana da ogni possibile contaminazione.

Le foto sono state scattate da Erica Canepa nel febbraio del 2015.

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