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Twiggy, 1966. (Terence Donovan, Courtesy Terence Donovan Archive)
JC Small Kennington jump. (John Cowan)
(Brain Duffy, Duffy Archive)
Jane Birkin, 1965. (Eric Swayne)
Traffic, 1960. (Norman Parkinson, Courtesy Norman Parkinson Archive)
Mick Jagger, 1964. (Eric Swayne)
Melanie Hampshire e Jill Kennington, 1963. (Norman Parkinson, Courtesy Norman Parkinson Archive)
Celia Hammond, 1961. (Terence Donovan, Terence Donovan Archive)
(Brain Duffy, Duffy Archive)
Thermodynamic, 1960. (Terence Donovan, Terence Donovan Archive)

Il regno del cool

Swinging London indica una rivoluzione culturale che ha attraversato Londra e in generale il Regno Unito negli anni sessanta, con una serie di cambiamenti in diversi ambiti, dalla moda alla musica fino alla fotografia.

In quegli anni la capitale britannica diventa un epicentro internazionale di tutto quello che bisogna seguire per essere alla moda: Londra è la capitale del cool. Nel 1966 la rivista statunitense Time le dedica un intero numero definendola “the swinging city”. È l’esordio del termine swinging, pensato per indicare qualcosa che oscilla seguendo la moda del momento.

Il periodo è segnato profondamente dalla rinascita economica del paese, dopo la fine della seconda guerra mondiale e delle politiche di austerità attuate negli anni cinquanta. Il centro del fermento ruota soprattutto intorno alla musica i cui protagonisti assoluti sono Beatles, Rolling Stones e Who, ma senza dimenticare l’arrivo della minigonna di Mary Quant che ha un impatto epocale nella moda e nella società. Il cinema non ha perso l’occasione per raccontare il cambiamento e la ribellione giovanile con titoli come Blow up (Michelangelo Antonioni, 1966), Alfie (Lewis Gilbert, 1966), Morgan matto da legare (Karel Reisz, 1966) e Darling (John Schlesinger, 1965). Il regista Julien Temple è tornato sull’argomento vent’anni dopo con Absolute beginners (1986), tra i cui interpreti ricordiamo Patsy Kensit, David Bowie, Sade e Ray Davies.

Nascono le star e i loro fan: chiunque sia famoso è degno di adorazione da parte del pubblico adolescente e il ruolo della fotografo è fondamentale per immortalarlo nella maniera più cool, appunto, e trasformarlo in una celebrità. La galleria Foam di Amsterdam racconta così la swinging London attraverso l’obiettivo di fotografi che hanno avuto la possibilità di essere protagonisti di questi anni: Terence Donovan, Brian Duffy, John French, Norman Parkinson, James Barnor, John Hopkins, John Cowan, Eric Swayne e Philip Townsend.

La mostra Swinging sixties London - Photography in the capital of cool sarà aperta fino al 2 settembre 2015.

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