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La polizia durante gli scontri a Kiev, il 18 febbraio 2014. Dalla serie Culture of the confrontation. (Maxim Dondyuk, Prix Pictet Ltd 2015)
I ranger del parco nazionale di Virunga, nella Repubblica Democratica del Congo, portano via un gorilla ucciso dai bracconieri. Dalla serie A violation of Eden. (Brent Stirton, Prix Pictet Ltd 2015)
Shirley Armitage a Moorland, nel Somerset, Regno Unito, febbraio 2014. Dalla serie Drowning world. (Gideon Mendel, Prix Pictet Ltd 2015)
Eleven blowups #5, 2006, Medio Oriente. (Sophie Ristelhueber, Prix Pictet Ltd 2015)
Still life with mask #140209. (Valérie Belin, Prix Pictet Ltd 2015)
Aissah Salifu, Accra, Ghana, 2010, dalla serie Permanent error. (Pieter Hugo, Prix Pictet Ltd 2015)
Bees of bees 2, 2012, dalla serie Honeybees. (Matthew Brandt, Prix Pictet Ltd 2015)
Intoxication of oblivion, 2012, dalla serie Imaginary order. (Ilit Azoulay, Prix Pictet Ltd 2015)
Profughi somali partono dalla spiaggia di Shimbero diretti verso lo Yemen, tra aprile e dicembre 2008. Dalla serie A million shillings; escape from Somalia. (Alixandra Fazzina, Prix Pictet Ltd 2015)
Time after time: blow up no. 2, 2009, dalla serie Blow up. (Ori Gersht, Prix Pictet Ltd 2015)

L’eterna lotta tra ordine e caos

Il prestigioso Prix Pictet ha annunciato i dodici finalisti della sesta edizione. Dal 2008 il premio si è affermato come un punto di riferimento per il reportage fotografico che affronta e approfondisce tematiche sociali e ambientali.

Ogni anno la commissione del Pictet propone un tema e il 2015 è stato il turno di Disorder, che il presidente Stephen Barber spiega così: “L’eterna lotta tra ordine e caos è una delle tensioni principali della nostra epoca. Spesso si impone un ordine senza capirne le conseguenze a lungo termine. Ed è così che con il passare del tempo, l’illusione di ordine viene distrutta in modi diversi”.

La giuria internazionale ha trascorso sei mesi a esaminare circa quattrocento reportage. Secondo il direttore Michael Benson “tutti i lavori scelti riescono a interpretare il tema proposto in maniera interessante e notevole”. Alixandra Frazzina per esempio sceglie di raccontare la crisi migratoria in Somalia, mentre Gideon Mendel propone un progetto sulle alluvioni in diverse parti del mondo.

Il 12 novembre 2015, Kofi Annan, presidente onorario del Pictet, annuncerà il lavoro vincitore nel Museo d’arte moderna di Parigi. In premio ci sono centomila franchi svizzeri (circa 96mila euro) e un lavoro commissionato in una delle regioni in cui il gruppo Pictet svolge progetti legati allo sviluppo sostenibile.

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